Questa sera (domenica) alle 21.00 se volete potete unirvi alla consueta chiacchierata economica su Clubhouse dove parleremo della festa del lavoro passata e dei problemi rimasti.
Ora vediamo gli aggiornamenti di questa settimana.
Sintesi della settimana ed evoluzione
L’Unione Europea dovrebbe essere tecnicamente in recessione. Ricordiamo che questo termine si usa dopo che per due trimestri consecutivi un Paese mostra una crescita negativa del suo Prodotto Interno Lordo. I dati pubblicati sono ancora delle stime, ma parrebbero indicare che nel primo trimestre del 2021 sia la zona EURO (i 19 Paesi che fanno parte dell’Unione Europea e che hanno adottato la moneta unica) sia l’Unione Europea (tutti e 27 membri) hanno mostrato tassi di crescita negativi del Prodotto Interno Lordo. Tra questi possiamo segnalare il record negativo del Portogallo (-3.3% in confronto al trimestre precedente e -5.4% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso) e la situazione preoccupante della locomotiva tedesca (-1.7% su base trimestrale e -3% su base annuale). In questo caso, ricordiamo che la Germania è il nostro principale partner commerciale europeo e quindi la sua sofferenza non ci lascia indifferenti. Al contrario sembrano già sorridere Lituania (+1.8% trimestrale e +1% annuale) e Svezia (+1.1% trimestrale e -0.2% annuale). Anche la Francia, che ricordiamo aveva pagato a caro prezzo la crisi Covid-19, mostra un +1.5% di crescita annuale.
Anche se le cose non vanno troppo bene nell’UE, la Commissione Europea non si fa distrarre e questa settimana ha sanzionato Credit Suisse con una multa di circa 13 milioni di franchi. Quando si dice piove sul bagnato. La multa è stata inflitta perché per almeno 5 anni Credit Suisse si è accordata con Bank of America Merryl Linch, Crédit Agricole e Deutsche Bank sui prezzi e sulle azioni da intraprendere sul mercato obbligazionario violando le leggi sulla concorrenza. Deutsche Bank che ha “fatto la spia” denunciando l’accordo non è stata punita. Ricordiamo che la teoria economica spiega perché la forma di mercato migliore per i consumatori e per la società in generale sia la concorrenza perfetta. Quando poche aziende grandi possono influenzare il mercato mettendosi d’accordo e praticando prezzi più alti per aumentare i profitti, siamo in presenza di una situazione che è definita cartello (la forma di mercato di solito è quella dell’oligopolio, ossia poche aziende grandi). Ma torneremo sulle forme di mercato nelle prossime settimane.
E riallacciandoci al tema banche segnaliamo che anche UBS, pur con importi minori, è incappata nel fallimento Archegos. Annunciando un utile netto nel primo trimestre di 1.8 miliardi di franchi, informa di aver perso 734 milioni in questo family office.
Sempre in tema di mercati e di colossi, evidenziamo che la fusione tra UPC e Sunrise giunge al suo ultimo passo decretando la nascita giuridica della compagnia Sunrise UPC Sagl. In questo caso la commissione sulla concorrenza svizzera che è stata interpellata a suo tempo, aveva decretato che il mercato non mostrava particolari pericoli. Il tempo ci dirà se è proprio così. Per il momento di certi ci sono i 600 posti di lavoro cancellati e tra questi le 450 persone licenziate.
E infine, segnaliamo anche questa settimana un intervento del presidente americano Joe Biden che pare aver preso gusto nel lanciare grandi proclami. Nel suo ultimo discorso al congresso ha dato ad intendere che vorrebbe che tutto il mondo si allineasse su una tassazione minima globale degli utili aziendali, così da tutelare la fuga di imprese in altre nazioni. Seppur ben comprendiamo la necessità di Biden di racimolare risorse per finanziare l’enorme programma di spesa pubblica, un po’ meno ci piace questo atteggiamento suo e del Fondo Monetario Internazionale (di cui avevamo scritto e che ben evidenzia nelle sue ultime prese di posizione chi lo comanda) di assoluta mancanza di rispetto per l’autonomia e la sovranità degli altri Stati. In aggiunta, come se non bastasse il Presidente è riuscito ancora a mettere nei paradisi fiscali la Svizzera. Insomma, le prime uscite non paiono proprio “democratiche”.
Sul fronte del nostro blog, questa settimana abbiamo approfondito le divergenze sull’Accordo Quadro nell’articolo pubblicato dal Corriere del Ticino il 28 aprile. In particolare, ci siamo soffermati sulla ripresa automatica del diritto, sulla cittadinanza europea, sulla limitazione agli aiuti di Stato e sull’abolizione delle misure a protezione del lavoro.
E di lavoro abbiamo parlato nell’editoriale pubblicato dall’Osservatore il 1 maggio. Partendo dalla profezia di John Maynard Keynes che prevedeva una settimana lavorativa di 15 ore nel 2030, abbiamo analizzato perché questo sarebbe probabilmente fattibile se utilizzassimo la tecnologia al servizio di uomini e donne, anziché contro di loro.
Ecco qui gli articoli:
La profezie di Keynes: solo un sogno infranto?
L’accordo e i suoi nodi
Se vi siete persi gli articoli delle scorse settimane li trovate qui:
La crisi è finita? Non lo sappiamo ancora, ma almeno le esportazioni crescono
Finanze pubbliche fuori controllo. Colpa di Keynes?
Mentre Madoff muore, il Bitcoin vola
Credit Suisse non ne imbrocca una. Da Wirecard ad Archeghos passando per Greensill Capital
120 secondi
Qui potete vedere in video la sintesi dei fatti economici commentati in meno di 120 secondi.
L’Economario – il vocabolario di economia
Vi ricordiamo che il nostro vocabolario di economia vi spiega in parole molto semplici, temi apparentemente complessi e soprattutto perché sono importanti nella nostra vita di tutti i giorni. PIL, consumi, commercio estero, disoccupazione: temi in apparenza complessi che vengono spiegati con parole semplici.
Ascoltami
Come sempre potete ascoltare i miei articoli sulle principali piattaforme podcast, oltre che direttamente sul link www.economiaconamalia.com e più precisamente:
La profezie di Keynes: solo un sogno infranto?
L’accordo e i suoi nodi
Finanze pubbliche fuori controllo. Colpa di Keynes?
La crisi è finita? Non lo sappiamo ancora, ma almeno le esportazioni crescono
In attesa di quello che ci riserverà l’economia la prossima settimana, vi auguro una splendida domenica!
Un caro abbraccio,
Amalia Mirante
L’economia con Amalia by Amalia1978
. Taverne, CH 6807 Switzerland