Premessa va fatta: negli ultimi anni la scuola ticinese, almeno quella dell’obbligo è proiettata a livellarsi verso il basso. Si tende a voler portare tutti i giovani, negli stessi tempi e con modalità discutibili allo stesso livello. Normale è che chi ha maggiori difficoltà rallenterà invece chi per sua natura è più sveglio. E’ solo una questione di maturazione in tempi diversi. Ragazzi che alle medie non sono ancora maturi e che a detta degli insegnanti non avranno opportunità, che invece poi dopo qualche anno li ritrovi laureati. Sulle valutazioni fatte ai giovani da parte del corpo insegnanti dovremmo pur spendere qualche parola e che la politica si chini sul tema. Ora di finirla di assecondare sempre idee legate ad un mondo passato oltre cortina, e avere insegnanti che in momenti particolari della vita sociale invece di insegnare, stanno politicizzando la scuola, con la benedizione del capo dicastero, lasciando i temi veri della scuola nei cassetti. Una categoria di privilegiati, che è completamente sconnessa con il mondo reale. La scuola che verrà, o meglio la sperimentazione in alcune sedi, partorirà risultati a dir poco mostruosi nel segno della sempre meno purezza dell’insegnamento. Per fortuna chi vi scrive non ha più figli alle medie, e solo all’idea di avere figli che parteciperanno a questi tentativi di creare una scuola “bulgara”, rabbrividirei se ne fossi ancora coinvolto. Non per nulla quando vi era la votazione di per introdurre un metro di valutazione basato sulla meritocrazia, gli insegnanti hanno smesso di insegnare e hanno cercato di influenzare allievi e genitori sul fatto che un maestro non può venir valutato e hanno temuto che veramente e finalmente, il loro operato avesse un iter di valutazione da parte dei superiori legato alla meritocrazia.
Nella foto in alto un momento di premiazione di allievi particolarmente meritevoli in ambito di post-obbligatorietà, a dimostrazione che in Ticino abbiamo dei giovani fantastici e non possiamo penalizzarli solo per desiderata di alcuni che “usano” la scuola per differenti fini.
Ben venga un referendum che sembra venga lanciato, perché la nostra scuola dell’obbligo già è deficitaria e non possiamo permettere che alcuni politicanti eseguano esperimente sulla pellaccia dei nostri giovani. Dobbiamo creare il futuro con premesse solide nell’insegnamento e non con tentativi sporadici di rende la scuola un ennesimo centro sperimentale dove solo alcuni ne traggono benefici e agli allievi chi ci pensa….
Invece di puntare solo sulle eccellenze di studi universitari per studenti esteri, ponendo delle basi solide ai nostri giovani nel loro momento dello sviluppo, si investe nel futuro …
(ETC/rb)
NB: in parlamento abbiamo assistito a pappa e ciccia tra il PS, PLR e PPD, con dichiarazioni sconcertanti, tipo: non ci piace questa riforma ma l’abbiamo votata (per amicarsi il PS) che un domani dovrà ritornare il piacere (a pensar male….)