Con la mostra fotografica intitolata “Bellinzona Porta del Ticino”, Bellinzona ha aperto un nuovo sguardo sull’importante momento storico che la Città e il Ticino stanno vivendo con l’avvento di Alptransit e l’inaugurazione della nuova stazione. Il titolo della mostra riprende quello della strategia di avvicinamento al profondo cambiamento che la nuova trasversale ferroviaria porta nella regione e sottolinea il ruolo della Città quale prima fermata di Alptransit a sud delle Alpi. La mostra sta suscitando grande interesse, sia per la qualità delle fotografie che per la singolarità dell’allestimento. Inaugurata in giugno, è diventata un punto di riferimento visivo ed artistico lo sarà in questi giorni nei quali si festeggia l’inaugurazione della nuova stazione FFS e l’arrivo di Alptransit a Bellinzona.
Per la concezione e la realizzazione della mostra, la Città ha collaborato con Dalmazio Ambrosioni per la parte progettuale ed artistica, e con Fulvio Roth per la grafica e la realizzazione. I fotografi coinvolti sono tutti bellinzonesi: Djamila Agustoni, Pino Brioschi, Milo Carpi, Sara Daepp, Nicola Demaldi, Francesco Girardi, Massimo Pacciorini, Roberto Pellegrini, Franco Mattei, Luca Minotti, Carlo Reguzzi, Renato Stadmann-Studio foto Zimmermann, Alfonso Zirpoli. Ognuno ha contribuito con la propria scelta tematica ed il proprio stile ad approfondire il rapporto tra Bellinzona e la ferrovia
La scelta di presentare una mostra fotografica è legata al ruolo della fotografia quale strumento di testimonianza del paesaggio, della storia, ma anche delle emozioni delle persone. Il numero di artisti fotografi scelti, 13, e la loro provenienza dal Bellinzonese rappresentano idealmente il progetto in atto dell’aggregazione dei Comuni. La scelta di presentare le opere fotografiche in box metallici, che rappresentano virtualmente dei tunnel ferroviari, richiama l’importante opera ingegneristica alla quale la mostra si ispira. Alla realizzazione di questi supporti espositivi ha contribuito in modo significativo la Pamo ponteggi SA di Bellinzona, che ha condiviso il progetto e fornito il materiale necessario.
La mostra nel centro della Città è stata prolungata. Rimarrà ancora per alcune settimane, sino ai primi di novembre, dopo di che verrà riposizionata nella corte di Castelgrande.