Non è una novità, sono anni che l’iter per la nomina dei procuratori passa attraverso le proposte dei partiti. Sono i vari contentini che la politica da a chi, per una ragione o per l’altra, merita il regalino. L’ultimo le aveva tentate tutte le strade, quella del Consiglio di Stato e altre cariche, non ragigungendole mai. Allora fu nominato procuratore generale. Sappiamo tutti in questi anni cosa ne ha combinate, con sue decisioni, poi sconfessate dal Tribunale Federale. La politica, o meglio la partitica che propone nominativi noti a tutti. I PPD sostengo quel dato procuratore che tratta anche i poveri automobilisti come veri criminali e spacciatori di canabis come membri di organizzazioni malavitose organizzate. Poi a pedofili o presunti tali si comminano pene ridicole. I socialisti hanno il loro pupillo che devono ingraziarsi. I Liberali non sono da meno. La Lega non ha candidati della propria area ma ha fatto sapere con comunicati stampa che loro saranno l’ago della bilancia, e che il procuratore generale che verrà nominato dovrà metterselo bene in testa. Ecco un quadro poco edificante della nostra giustizia. Se poi pensiamo a quella politica che tra scandali e fatterelli discutibili, non riesce a gestire se stessa, mettendo in difficoltà la cittadinanza, ci domandiamo se la giustizia non deve essere separata completamente dalla politica. Quella stessa giustizia, e lo ricordiamo, che prometteva premi di cassa alati equi, prometteva un numero massimo di frontalieri, che è invischiata in scandali di vario genere, per non dire ciò che sappiamo ma meglio non dire. Fino a quando la giustizia sarà un baluardo della partitica, non aspettiamoci nulla di buono, poi conoscendo il modus operandi di alcuni procuratori “papabili” non possiamo che rattristarci.