Parliamo di Ambri, la squadra attorno alla quale vi sono numerosi Rumors preoccupanti. La dirigenza attuale lascerà a una nuova cordata di ex dirigenti, la pista nuova è ferma senza sponsorizzazioni in attesa di cosa succederà. Il pericolo di relegazione è molto remoto non come ad arte la dirigenza attuale sembra far leva per raccogliere i tifosi e farli ancora sognare di sogni irrealizzabili. Nell’ultima partita della stagione regolare, presenti, non conteggiati con abbonamenti e varie diavolerie, erano in 1600 alla Valascia. Segno evidente che qualcosa si è rotto, forse irreparabilmente per una gestione fatta di sogni e sognetti con promesse e promessine che da anni non vengono mai attese. Alla fine la lettera di scuse del presidente, che pensa con uno scritto emotivo di rimettere tutto come prima. Niente affatto, la disaffezione come quest’anno non si è mai vista in valle Leventina e i vari rumors stanno a dimostrare che la dirigenza non sa più come fare per raddrizzare questo Titanic che stà affondando sotto i colpi di una situazione finanziaria catastrofica e sportiva assolutamente insostenibile, visto gli sforzi, e qui va dato merito alla dirigenza, messi sul tavolo per allestire una squadra di hockey degna di questo nome e far fronte ai gravosi oneri economici ai quali non ci si può sottrarre. Un’analisi seria e concreta andrà fatta, ma non come ogni anno a fine stagione, dove con una pacca sulle spalle tutto va a posto e tutti i tifosi aspettano agosto per ritrovarsi in migliaia ad ascoltare le favole enfatiche durante gli inni di autocelebrazione per poi rendersi conto che tutte le promesse non possono essere mantenute. E’ l’impressione che la dirigenza si faccia strada con metodi elettorali di politichese che poi, quando anche il ghiaccio diventa rovente, difficilmente si può ritornare sui passi iniziali. Dal ridicolo arrocco, un unicum a livello mondiale, al licenziamento di un allenatore che non capiva il suo ruolo, ad un allenatore che assomiglia più ad un Ranger dei parchi naturali americani, che forse non ha ben capito dove si trova, a due assistenti che creano più confusione che altro, con dichiarazioni assolutamente incontrollate, ad un parco giocatori non più espressione del territorio ecco dove andrà questo Ambri. Lo ritroveremo nella masisma serie ancora, più per demeriti di chi pretende salire in A anziché retrocedere, ma ci si ritroverà in agosto, se non già in estate con un giocattolino rotto. E i rumors di cambio dirigenza noi non li sottovaluteremmo troppo, in quanto non siamo certi che l’attuale presidenza vorrà essere ricordata per quella che si è abbonata ai Play-out, per quella che è riuscita a far scappare i tifosi, quella che non è riuscita a costruire lo stadio nuovo e per quella che ha mandato in serie B una squadra gloriosa con tanta storia e tanto hockey nelle gambe.
L’Ambri non merita di essere maltrattato in questo sistema, questa squadra deve essere lei stessa il veicolo promozionale di una intera regione turistica e a chiamare a dirigere questo club devono essere persone legate al territorio per cuore e passione e che lo vivano questo territorio. Allora attorno a questo club va ricostruito tutto, una dirigenza vicina al territorio, una squadra identificata nel territorio, dove sono i giovani discatori delle valli?, una squadra che dia spazio ai commerci locali, privilegiandoli alle grandi ditte, necessarie ma non esclusive, una squadra che abbracci i tifosi e decida assieme ai tifosi la strategia che si vorrà affrontare, una squadra che resti con i piedi in terra e che sia vera espressione di quel movimento sportivo di valle che ha permesso in tempi ormai lontani di calcare scene internazionali con successi importanti. Di un altro Ambri stiamo parlando, non di una macchina che serve ad alcuni per fattori extra sportivi, perché poi, se non si pensa esclusivamente allo sport i risultati sono quelli che da anni siamo malauguratamente costretti a raccontare. E che perdere le partite ci stà tutto, ma come le si perdono questo fa male, in particolare a chi ha il cuore Biancoblù. E dopo che si sarà detto fine con la salvezza a questa tribolatissima stagione che poi si operi il cambiamento, un vero cambiamento. (ETC/rb)