La presente iniziativa riprende la precedente presentata il 13 marzo 2017 denominata “per procedure di ricorso elettorali affidabili, semplici, chiare e veloci!”. Con quell’atto parlamentare si auspicava la creazione di un’unica autorità di ricorso cantonale per tutti i ricorsi elettorali in materia cantonale e comunale. L’esame della stessa è tutt’ora in corso.
La questione tuttavia ha subito una novità di rilievo. Il Tribunale federale con sentenza 1C_651/2017 del 9 marzo 2018, statuendo sul ricorso della collega Tamara Merlo, non è entrato nel merito della causa, rinviando la causa al Tribunale cantonale amministrativo per giudizio nel merito. Come si poteva prevedere (l’iniziativa del 13 marzo 2017 lasciava presagire che si trattasse solo di una questione di tempo) l’Alta Corte per la prima volta nella storia ticinese, ha investito d’ufficio (ossia senza nessuna base legale cantonale), il Tribunale cantonale amministrativo per statuire su di un ricorso relativo a una votazione cantonale.
La sentenza federale lancia implicitamente al legislatore cantonale anche un messaggio politico, ossia che in prima battuta siano i tribunali ticinesi a occuparsi delle “beghe di casa”. Del resto, ultimamente i nostri tribunali hanno dato direttive chiare sia per la LIA sia per l’imposta di circolazione (per citare i casi più recenti). Diversamente dall’opinione di allora del legislatore cantonale o del Consiglio di Stato, i nostri tribunali non sono immaturi per esaminare anche questioni delicate. Questo evitando che dovesse intervenire il Tribunale federale sulle controversie.
Se da un lato occorre dare piena fiducia ai nostri tribunali, bisogna però anche prevedere norme speciali per le cause particolarmente sensibili al fine di legittimare ancora di più le decisioni giudiziarie.
La presente iniziativa, anche alla luce della sentenza federale, rinnova quindi l’idea di investire il TRAM, come unica autorità di ricorso di tutti i ricorsi elettorali su aspetti cantonali e comunali. Analogamente si raccorcia il termine di ricorso a tre giorni, anche per avere uniformità con la legge federale.
Proprio perché si tratta di cause delicate, è opportuno che in materia di votazioni ed elezioni cantonali il TRAM decida nella composizione di cinque giudici (e non solo di tre; possibilità da estendere alle altre causa in materia elettorale se un giudice lo chiede). Si rinnova, pur lasciando al Parlamento di deciderne l’opportunità, di prevedere la possibilità di partecipazione dei delegati, i quali fungerebbero da “giurati elettorali” e potrebbero favorire una discussione aperta e concreta sui problemi posti. Non si tratta di un atto di sfiducia nei confronti della magistratura, ma di un’ulteriore forma di garanzia a sugellare con il massimo approfondimento la decisione su ricorso (analogamente agli assessori-giurati nel settore penale).
Visto che il TRAM assume le competenze di ricorso, l’Ufficio cantonale di accertamento dovrà essere composto di altri magistrati a tempo pieno del potere giudiziario, sempre designati dal Tribunale di appello.
Per tutte queste ragioni, si chiede al Gran Consiglio di adottare la modifica di legge allegata. Vista l’urgenza nell’adeguare la legislazione cantonale, si è presentata un’iniziativa nella forma elaborata.
Lara Filippini (UDC-LaDestra),
Tiziano Galeazzi (UDC-LaDestra), Sabrina Aldi (LEGA), Giancarlo Seitz (Lega), Andrea Giudici (PLRT)