Quando sentiamo le canzoni forti di quel grande cantautore che rispondeva al nome di Lucio Battisti, ci rendiamo conto come egli correva lontano nei tempi. Tutto andava bene e nessuno si sarebbe mai sognato di dover fare un passo a ritroso, anzi forse cento passi a ritroso. Erano gli anni delle ”canne” dove anche se qualcosa non funzionava, sembrava che tutto funzionasse. Era estraniarsi dal mondo che correva per fermarsi a riflettere e rendersi conto come le cose tutto sommato erano perfette o comunque quasi tali. Poi è successo quello che è successo, non l’abbiamo subito ce lo siamo creati noi questo mondo imprefetto, questo mondo senza valori, questo mondo dove gli artigiani si tolgono la vita perché non riescono a sopportare la vergogna di onesti lavoratori che non ce la fanno più a pagare i propri collaboratori e allo stesso tempo e nella stessa nazione si tinge come tragedia nazionale l’eliminazione della propria squadra dai mondiali. Valori persi, valori sbagliati, valori che non vengono più trasmessi ai nostri giovani ed ecco che il nostro Valterinik disegna nelle sue vignette il songo che non c’è più. Sarà meglio che ci svegliamo dal torpore e diamo una strigliata a tutti qui politici che ci governano, anche alle nostre latitudini, che non si sono ancora accorti che il mondo, per la gente, non gira a mille ma stenta a decollare. Altro che fare campagna elettorale per un anno, sarebbe meglio che scendessero a terra e iniziassero a vedere il mondo reale….. (ETC/RB)