La prima volta che ho visitato il Burundi e il Centro Giovani Kamenge, é stato nel 2005. Mi sono spesso ripetuto che ci sarei dovuto tornare, é vero quello che dicono coloro che visitano quel continente che esiste il “mal d’Africa”.
Così durante la visita di Padre Claudio in Ticino durante il mese di giugno mi é ritornata la voglia di concretizzare questo viaggio. Così parlando con il mio datore di lavoro ho potuto ricevere i vari permessi per attualizzare il tutto.
Ora i giorni alla partenza si stanno avvicinando, il mio viaggio si potrà attualizzare dal 13 al 27 gennaio. Scenderò a Bujumbura per vedere come i giovani e lo stesso Centro si stanno muovendo all’interno di una situazione politica caotica, dove chi non la pensa come il presidente viene eliminato o fatto uscire dal paese, dove l’instabilità a livello sociale e economico é presente ogni giorno, dove i servizi dati dallo stato sono carenti o addirittura assenti; dove possiamo dirlo, nulla funziona.
In questo contesto mi fermerò a incoraggiare i giovani a vivere credendo che il loro paese si potrà cambiare, aiutandoli e incoraggiandoli a fare piccoli passi per migliorare una situazione difficile.
I giovani del Burundi hanno poco o nulla, ma hanno una speranza che prima o poi riusciranno a cambiare la situazione e in questo vanno sostenuti in quanto spesso chi detiene il potere se ne dimentica.