Il Comitato dei Verdi del Ticino esprime le seguenti raccomandazioni di voto per il 30 novembre 2014
Raccomandazioni Verdi per il voto
del 30 novembre 2014
Il Comitato dei Verdi del Ticino esprime le seguenti raccomandazioni di voto per il 30 novembre 2014:
– No all’iniziativa Ecopop
L’iniziativa dell’associazione “Ecologia e popolazione” chiede una rilevante restrizione all’immigrazione sulla base dell’osservazione che negli ultimi anni il forte aumento della popolazione in Svizzera dipende per l’80% dall’immigrazione.
I Verdi ticinesi respingono l’iniziativa ritenendola di difficile applicazione poiché troppo rigida. L’economia finirebbe per trovare mille sotterfugi per aggirare il vincolo, tra i quali aumento dei frontalieri, lavoro nero, delocalizzazione all’estero.
Allo stesso tempo i Verdi del Ticino hanno riconosciuto che non si può oggettivamente negare l’impatto sull’ambiente causato dalla crescita demografica. La Svizzera ha un deficit ecologico piuttosto elevato, pari a 4,2 volte le sue riserve, il che è dovuto sia alla sua elevata densità di popolazione, sia al suo elevato standard di vita. La cementificazione e perdita di terreno agricolo e di biodiversità, la qualità dell’aria e dell’acqua, i problemi del traffico richiedono degli interventi incisivi da parte delle autorità che non possono essere efficaci se si mantengono gli attuali livelli di crescita della popolazione.
Le accuse di xenofobia e razzismo nei confronti dell’iniziativa sono fuori luogo perché in rapporto a un problema che è quantitativo, poco importa il colore della pelle degli abitanti in un dato territorio. Inoltre i Verdi ricordano che occorre rivedere anche i modelli di produzione e di consumo, e mettere in discussione il dogma della crescita economica all’infinito, cosa che l’iniziativa non affronta.
Riguardo al secondo punto dell’iniziativa, che prende in considerazione la sovrappopolazione a livello mondiale, i Verdi del Ticino sono favorevoli ad appoggiare i paesi poveri nell’attuazione di una politica familiare sostenibile, istituendo un vincolo nell’utilizzo dei fondi stanziati dalla Confederazione per l’aiuto allo sviluppo. Se da un lato – giustamente – favoriamo in tutti i modi il calo della mortalità ma, allo stesso tempo, non ci occupiamo del tasso di natalità, ignorando le conseguenze negative degli squilibri che si vengono a creare, non facciamo che aggravare le difficoltà di questi paesi. E non per questo si vuole dimenticare il grande squilibrio esistente tra paese e paese nell’uso delle risorse mondiali.
Per finire, i Verdi ticinesi ritengono che l’iniziativa vada respinta a causa del suo approccio troppo radicale a dei temi che, non di meno, sono reali e importanti.
– Sì all’iniziativa popolare «Basta ai privilegi fiscali dei milionari»
Per i Verdi i privilegi fiscali sono inaccettabili: la tassazione privilegiata per i milionari stranieri (basata su un “dispendio” fittizio) è in contrasto con la nostra Costituzione federale, secondo la quale ciascuno dev’essere trattato nello stesso modo e tassato in base alla capacità economica.
L’iniziativa propone che si applichino le stesse regole del gioco per tutti: tutti devono pagare le tasse in base alla propria capacità economica. Il forfait fiscale per i milionari stranieri, invece, viola l’uguaglianza davanti alla legge ed è contraria alla morale fiscale.
D’altronde la maggioranza dei cittadini in diversi cantoni – quali Zurigo, Sciaffusa, Appenzello interno e i due semicantoni di Basilea – si sono già espressi a favore dell’abolizione dei forfait fiscali. E non hanno subito alcuna perdita fiscale, dato che le partenze che ci sono state, sono state compensate dalle maggiori tasse pagate dai milionari stranieri che hanno deciso di restare. Segno – se mai ce ne fosse bisogno – che la Svizzera offre ben altre attrattive e vantaggi assai superiori agli “sconti fiscali” per super-ricchi. I Verdi del Ticino sono contrari a una promozione economica fatta attraverso una concorrenza al ribasso sulle tasse per i super-ricchi stranieri – gli unici a beneficiare di una simile svalutazione del bene “Svizzera”. Fondamentale per i Verdi è anche il rispetto per i contribuenti “comuni”, affinché non abbiano la sgradevole sensazione di sottostare a regole peggiori rispetto a quelle applicate a una cerchia limitata di privilegiati.
– No all’iniziativa popolare “Salvate l’oro della Svizzera”
Gli iniziativisti chiedono che la Banca nazionale svizzera detenga almeno il 20% delle sue riserve in oro e che questo oro sia stoccato in Svizzera. Contrariamente a ciò che suggerisce l’iniziativa, l’oro non ha affatto un valore fisso e, anzi, si presta a speculazioni finanziarie d’ogni tipo. Oltretutto la provenienza dell’oro porta con sé un retaggio di sfruttamento delle persone e di violenza sulla natura. La provenienza dell’oro implica pesanti danni sociali e ambientali. Fiumi inquinati, terreni contaminati, manodopera ridotta a schiavitù. Infatti ci si è resi conto di questo e da poco tempo anche in Svizzera è possibile comperare oro «Max Havelaar» di provenienza certificata, ma è ancora una goccia nel mare.
Concentrare fisicamente tutto l’oro in Svizzera, inoltre, non appare nemmeno una buona idea: la saggezza popolare insegna che non è bene mettere tutte le uova in un paniere. Infine, sempre a proposito di saggezza, val la pena ricordare che l’oro non si mangia. I valori sicuri, quelli che ci permettono di continuare a vivere, dal punto di vista materiale sono i terreni fertili per produrre cibo, aria pulita da respirare, acqua pulita da bere. Il valore dell’oro, invece, è fondato su una pura convenzione.