Il San Pietro e il Cristo deriso di Giovanni Serodine esposti alla mostra Utrecht, Caravaggio and Europe (Utrecht, Centraal Museum)
Il Centraal Museum di Utrecht ha inaugurato Utrecht, Caravaggio and Europe, un’importante mostra che celebra Caravaggio attraverso gli influssi che la sua rivoluzione artistica ebbe sugli altri pittori europei.
Fino al 24 marzo 2019 saranno esposti oltre sessanta capolavori del Seicento che documentano come i pittori giunti a Roma da ogni angolo di Europa in quegli anni guardarono e recepirono le proposte del genio di Caravaggio – l’uso della luce e la carica morale sottesa a un nuovo modo di intenderne il realismo –, declinandole tuttavia secondo vie diverse e personali.
Alla Pinacoteca Züst è stato chiesto di partecipare prestando le punte di diamante della sua collezione, il San Pietro e il Cristo deriso, entrambi capolavori dell’asconese Giovanni Serodine (1594-1630).
Giovanni Serodine muore a soli 30 anni, a Roma, «una luminosa meteora improvvisamente apparsa e troppo presto spentasi» (Wilhelm Suida). Nonostante il breve arco di attività e lo scarso numero di tele autografe conosciute – meno di venti –, la sua opera si pone al vertice della pittura europea degli inizi del XVII secolo. Le sue tele sono conservate nei più prestigiosi musei (es.: Parigi, Louvre; Madrid, Prado; Edimburgo, National Gallery of Scotland; Roma, Palazzo Barberini).
A Utrecht i due dipinti della Pinacoteca Züst dialogano con opere giunte dai Musei Vaticani, che hanno prestato La deposizione di Cristo di Caravaggio, ma anche dagli Uffizi di Firenze, dal Louvre di Parigi e dalla National Gallery di Washington, solo per citare qualche esempio.
Dopo la tappa olandese, la mostra verrà trasferita alla Bayerische Staatgemäldesammlungen di Monaco di Baviera, fino al 21 luglio 2019, quando le due opere potranno finalmente rientrare per trovare nuovamente posto nelle sale che la Pinacoteca Züst dedica alla presentazione della sua ricca collezione permanente.
Anche grazie al lavoro di studio e valorizzazione svolto negli anni dal museo di Rancate e alla collaborazione di studiosi di chiara fama, Giovanni Serodine è un artista sempre più considerato a livello internazionale e mostre come questa contribuiscono a far maggiormente conoscere e apprezzare anche la nostra Pinacoteca e il nostro territorio.