Lavoratori sottopagati ad EXPO: è davvero questa l’immagine che si vuole dare al mondo? I comunisti contrari al credito ad Expo 2015.
In continuità con il sostegno al Referendum, il Partito Comunista della Svizzera Italiana (PC) invita a votare NO al credito di 3,5 milioni di franchi da destinare ad Expo 2015.
La scarsa capacità del Governo ticinese nel mostrare i presunti risvolti positivi di questo finanziamento per il nostro Cantone è elemento di perplessità. Le esternazioni del Governo sono piene di buone intenzioni ma non vi è nulla che dimostri in modo credibile e documentato che la spesa sarà fruttuosa per l’economia cantonale o nazionale. Il turismo ticinese – con o senza il credito – godrà comunque di benefici indiretti e non si vede la necessità di ulteriori investimenti pubblici quando già la Confederazione partecipa finanziariamente, e in modo notevole, alla Società Expo SpA.
Il PC vuole mettere in evidenza come questo credito é piuttosto un ottimo esempio di atto politico utile a distribuire fondi pubblici a vari tipi di organizzazioni legate alla solita partitocrazia ticinese.
Anche l’impatto sociale ed ambientale è elemento di preoccupazione. il PC raccoglie seriamente le denunce sollevate dai comunisti italiani circa le problematiche sociali e lavorative legate all’evento, come lo sfruttamento di operai precari nei cantieri nonché le denunce di movimenti milanesi sul drenaggio poco trasparente delle risorse pubbliche. Inoltre, Expo 2015 sarà una riproposizione di un modello di fiera da XIX secolo, con un enorme dispendio di spazio, il quale non si sa ancora come riconvertirlo in modo sostenibile una volta terminato l’evento.
Non da ultimo si aggiunge proprio di recente la notizia che i lavoratori del padiglione svizzero percepiranno da 1’600 a 2’700 franchi al mese! Se l’immagine che la Svizzera vuole dare di sé all’estero è quella dei salari da fame (realtà ormai consolidata specialmente in Ticino) esiste allora una ragione in più per bloccare ogni ulteriore finanziamento pubblico a questo proposito.
Il Partito Comunista ritiene il tema della rassegna importante ed è sensibile all’ambito agro-alimentare che caratterizzerà l’evento: lo consideriamo un settore fondamentale per lo sviluppo dei paesi poveri, ma riteniamo che più che costosissime fiere internazionali di questo genere serva una seria politica di cooperazione internazionale che esuli dai rapporti neo-coloniali attualmente gestiti dalle multinazionali occidentali.
Partito Comunista