Il calcio proprio non è mai tranquillo. Se guardiamo allo scandalone FIFA, una vergogna dove uomini affamati di potere e di soldi ne combinano di tutti i colori, scendiamo alle nostre latitudini per capire che le cose non vanno meglio. Ai fatti sono passati gli scandali Lugano calcio di un ventennio di anni fa, del Bellinzona con il suo fallimento e di altre compagine dove non si è mai appurata la verità ma il dubbio è rimasto. Con personaggioni che si fanno vedere in Ticino con le promesse di grandi eventi e giocatori stratosferici, per poi sparire come sono arrivati. Fare gli “gnorri” non fa onore alle dirigenze, e se una dirigenza denuncia alcuni giocatori per aver preso contatto con altri giocatori promettendo soldi per vincere una partita terza, perché non crederci. Non ci piace di certo la posizione dell’avvocato sportivo che in Ticino va per la maggiore che dichiara come in questo caso i giocatori non devono temere nulla perché vi è un vuoto nella legge specifica. Si paga per far perdere mai per far vincere. Non è una questione di legge o di interpretazione della legge, è una questione di etica sportiva e di intelligenza che chi offre qualcosa per un qualcosa d’altro va sancito e va punito. Se poi la legge lascia aperte le interpretazioni, a nostro modo di vedere non cambia il sentimento di vergogna verso un movimento del calcio non proprio cristallino. Se una promozione è conquistata sul campo in maniera sportivamente vera ne siamo felici, ma se la stessa promozione è sporcata da dubbi e tentativi di modificarne il risultato a tavolino, noi non ci sentiamo di festeggiare ma al contrario gradiremmo si facesse chiarezza tale da levare ogni minimo dubbio. Lo sport esige questo, tutto il resto non conta ! (ETC/rb)