Sotterrato sotto una valanga di gol dal Losanna, i leventinesi stanno lentamente perdendo ogni speranza di riagguantare i Play-off. Ieri sera una prestazione senza colore ha permesso al Losanna di mettersi al riparo, salvo sorprese, da cattive situazioni che potrebbe minare il percorso fantastico dei vodesi. Vodesi che ogni volta che scendono il ghiaccio dimostrano la loro voglia e sete di lottare: strategia pagante e sistema che manca ad entrambe le Ticinesi, sebbene con sfaccettature diverse. Se dalla parte dei Leventinesi pesa un roster insufficiente per poter garantire una stagione da Play-off, vuoi anche per la debolezza cronica dello staff dirigenziale, primis su tutti l’allenatore per seguire da u presdiente dai facili proclami, che illudono che l’Ambri sia uno squadrone. Poi, esagitati come sono i tifosi leventinesi, farciti con enorme frustrazione, quando la squadra non mostra in pista quanto va affermando il presidente, ecco che le contestazioni e le delusioni sono difficili da ingoiare. Pur capendo il ruolo del Presidente, ci sembra scorretto voler gridare ai venti che questa squadra era addirittura da finale, secondo un allenatore, che poi si è dimostrato incapace, tanto da metterlo sotto tutela da Zanatta. Non tutto è perso, ma l’Ambri dovrà spolverare il suo miglior gioco per poter ambire ad entrare nell’olimpo dell’hockey nazionale, e non sarà di certo impresa facile.

Se tutto sommato ai leventinesi la situazione può anche avere un filo logico di spiegazione, in casa bianconera qualcosa non funziona, volutamente o no. Dopo le 4 roboanti vittorie consecutive, in molti a gridare che il Lugano avrebbe tirato diritto verso almeno il 4 posto in classifica. Noi da queste righe, scrivevamo che le 4 vittorie consecutive sono state frutto di una frustrazione enorme, e che i giocatori hanno voluto mostrare che non sono dei brocchi. Poi tre sconfitte consecutive, che hanno sancito in noi la convinzione che a Lugano vi è gente che vuole lo scalpo di altri. Habisreutinger contestato come non mai, sembra in una botte di ferro, per chi sa quali diabolici accordi sottoscritti con il club. Anche la coppia in panchina sembra essere invisa ai più, ma le fuorvianti 4 vittorie consecutive hanno secondo noi ritardato nella dirigenza, che si era illusa, di dover chinarsi sul problema allenatori. I giocatori: da chi ci si aspettava molto solo figure e nessun rendimento degno del nome che portano e anche dello stipendio percepito. Alcuni infortuni hanno ragionevolmente compromesso alcune alchimie tra i giocatori stessi, grazie ai quali hanno potuto mettersi in mostra i giovani del vivaio: Fazzini su tutti, Riva straordinario, Ronchetti e i vari Bertaggia. Questi hanno dato dimostrazione ai vari senatori di cosa significa avere fame. E la scusa che intanto il Lugano fa i Play-off non ci piace per nulla per alcuni motivi: uno che non sono scontati ocn una squadra di giocatori che pensano di essere le belle statuine strapagate e quando vi sarà necessità basterà un paio di giocate per racimolare i punti necessario e l’altra osservazione che vedere la supponenza di molti giocatori indispone non solo i tifosi ma anche a chi paga il biglietto per assistere ad una vera partita di Hockey. Vivere sugli allori ha portato il Lugano per gli ultimi dieci anni a fare i Play-off e poi essere sempre “sbattuto” fuori ai quarti. L’illusione della finale della passata stagione ha avuto più effetti negativi che positivi: questi signori in pista pensano di essere dei divi dell’hockey, mentre dimostrano con il loro atteggiamento di essere vergognosamente poco professionali. Queste tre sconfitte, oltre che far male alla classifica, mostrano che veramente qualcuno gioca contro. Spetterà la dirigenza, e in tempi brevissimi, fare pulizia e ordine, perché ai tifosi della Spengler e di altre cose poco importa: la tifoseria vuole un grande Lugano in campionato e i nomi ci sono per esserlo se poi non vogliono che si mandino via tutti….. (ETC/rb)