Onorevoli Sindaco e Municipali,
nell’interrogazione n. 1037 ‘Tecnologia 5G a Lugano. Pronto, …chi parla?’, del 10 maggio 2019, si chiedevano lumi, tra l’altro, sullo stato della procedura di disciplinamento degli impianti per le antenne di telefonia mobile, prevista dalla Legge sullo Sviluppo Territoriale. Tale Legge infatti attribuisce ai Comuni il compito di definire le condizioni per l’ubicazione e la costruzione delle antenne di telefonia mobile. I Comuni sono quindi tenuti ad occuparsi del tema e a provvedere in sede di regolamento edilizio (Piano Regolatore) ad un opportuno disciplinamento di suddetti impianti. È data ai Comuni facoltà di adottare le soluzioni più consone alle specificità del loro territorio, nel rispetto e compatibilmente con il diritto federale.
Nei giorni scorsi a Cadro è stata posata una modina di notevole altezza (ca. 35 metri) e inoltrata all’Ente pubblico la conseguente richiesta di autorizzazione edilizia, per quella che pare essere un’antenna di telefonia mobile con tecnologia di nuova generazione.
La sua ubicazione in località Campagna risulta essere particolarmente problematica. Essa verrebbe infatti a trovarsi in una zona particolarmente sensibile, in quanto a poco più di un centinaio di metri si trova il centro scolastico con la Scuola elementare, che verrà a breve arricchito dalla nuova sede della Scuola dell’infanzia. Dentro quel raggio inoltre si trovano un campo di calcio, la palestra, l’ecocentro, un parco giochi, delle abitazioni, l’antica masseria (prossima, si spera, a essere recuperata e destinata a scopi pubblici).
Va inoltre osservato come da Piano regolatore intercomunale ‘Piano della Stampa’, la posizione dell’impianto, nel contesto orografico indubbiamente strategica, sembrerebbe essere all’interno del comparto ‘zona di sistemazione della cava Silvagni’, una zona non edificabile.
L’allora Comune di Cadro, in vista della dismissione dell’attività della cava, aveva sottoscritto un accordo con i suoi proprietari, che prevedeva il passaggio, dopo opportuna bonifica e rinaturazione, di una parte dei terreni (segnatamente quelli posti a monte, sulla piana di Cadro in località Campagna) al Comune stesso. Importante tassello tra la zona industriale prevista a valle e la zona abitativa a monte, che andava a completare il comparto dedicato alle infrastrutture pubbliche.
Come già scritto nell’interrogazione precedente a cui si fa riferimento, non si tratta di bloccare o frenare l’evoluzione tecnologica, bensì di essere consapevolmente a conoscenza dei possibili impatti sulla salute. E di assumere quel ruolo attivo che compete all’Ente pubblico, nella pianificazione di infrastrutture, che specialmente in casi particolari, non sono da tutti benaccette.
Quindi, anche con riferimento all’atto del 10 maggio 2019, ancora in attesa di risposta, a nome del Partito Popolare Democratico sezione di Lugano interroghiamo il Lodevole Municipio sui punti seguenti:
1. Il Municipio è (già) a conoscenza della modinatura nel quartiere di Cadro, di cui sopra?
Di cosa si tratta precisamente?
2. In che zona pianificatoria si trova l’impianto prospettato dalla modinatura?
3. Ritiene il Municipio che l’ubicazione citata sia particolarmente sensibile per la presenza del centro scolastico nelle immediate vicinanze?
4. Data la particolarità del manufatto per tipologia, dimensione e ubicazione, vi sono stati incontri preliminari da parte dei promotori con la Città di Lugano, in vista dell’ufficializzazione della procedura?
5. L’accordo sottoscritto a suo tempo tra proprietari della cava Silvagni e Comune di Cadro, per il passaggio di parte dei terreni in mano pubblica, è stato poi perfezionato dalla Città di Lugano?
6. L’ubicazione del previsto impianto è in una qualche relazione con il passaggio di proprietà dei terreni della cava Silvagni?
Ringrazio già sin d’ora per la puntuale risposta,
porgo cordiali saluti.
Michele Malfanti