E’ desolante vedere la montagna verde ad inizio gennaio e pensare agli investimenti e sforzi profusi per garantire una stagione invernale degna di questo nome. Aspettative disattese da anni, buchi economici che difficilmente potranno in futuro essere sostenuti e cifre non dette con studi che dicono come la stagione invernale sia ossigeno per le regioni di montagna. Gente impiegata su chiamata, dunque non posti di lavoro poco pregiati, chiesta la disoccupazione parziale e via di questo passo. Il bel tempo, da una parte favorisce le passeggiate in montagna e questo ha permesso, e permette, di limitare i danni, non del tutto. Due stazioni funzionano e sono quelle che nello studio neutrale di una quindicina d’anni fa erano citate come le uniche su cui puntare per lo sci alpino. Si è voluto non ascoltare gli specialisti e si continua a persistere nelle perdite. Siamo certi che come in molte stazioni invernali senza neve, creare delle Task Force per proporre eventi giornalieri almeno nel periodo delle ferie Natalizie, sarebbe la soluzioni per chi investe soldi pubblici. Naturalmente sarebbe un cambio di indirizzo di visione globale su cosa si intende per stagione invernale, che comporterebbe un cambio mentale di chi da anni gestisce questi centri, con pochi mezzi a disposizione e anche con visioni magari oltrepassate.
Prendiamo le Tre Valli ad esempio. Tutti o quasi lamentano difficoltà allora in questo contesto difficile creare la rete dell’inverno regionale è l’unica via d’uscita. Non spetta a noi dare le soluzioni, ma contribuire affinché queste siano vincenti. Ogni cittadino deve sapere che si stanno usando tantissimi soldi pubblici e che impostato come lo è ora sono oneri economici che difficilmente hanno un rientro. Siamo certi, e lo vorremmo realizzato per la regione Tre Valli, levandosi di torno tutti gli steccati mentali presenti, possa raggiungere il successo turistico anche in inverno. Ma non solo di sci parliamo, di Musei chiusi nei periodi natalizi, di ristorazioni chiuse, e qui va bene se pianificate, di uffici promozionali chiusi, ecc.. Mezzi pubblici gratuiti per i turisti, pass di risalita promozionali, pacchetti con ristoranti convenzionati, musei aperti con visite gratuite (ev. offerte all’uscita), concerti, cene sulla neve o in montagna con scenografie studiate per sorprendere il turista, eventi su eventi. Ci possono dire i municipi della regione Tre Valli quanti ristoranti hanno notificato i periodi di chiusura per il 2017 entro il 31 dicembre 2016 per permettere ai Municipi una eventuale pianificazione, in particolare nei periodi “caldi” della stagione invernale? Molto pochi, lo sappiamo da informazioni assunte, e nessuno dice niente, va bene così…. Tutti dobbiamo metterci la mano sul cuore, cittadini semplici, politici ad ogni grado e livello, imprenditori e commercianti, ristoratori e ognuno che ama il territorio in cui vive.
PROPOSITIVITÀ ed ACCOGLIENZA sono queste le parole chiavi per il successo. Il nostro Magazine a Tema che uscirà in autunno 2017, potremmo dedicarlo in parte ad un Vademecum Tre Valli sull’inverno 2017/2018 …frizzante e innovativo.
A voi raccogliere (e vi garantiamo che i costi di realizzazione sono minimi), ma che la partitica stia fuori da queste dinamiche per favore.
Aspettiamo le proposte per creare una Vademecum per le Tre Valli e non uno per ogni comune. Il discorso comunale è superato dagli eventi e le visioni devono essere assolutamente diverse ! (ETiCinforma/rb)
(Turista è anche il ticinese che decide di passare qualche giorno in montagna, non fissiamoci alla terminologia turista come intesa anni fa. )