Era il 31 maggio 1993, compleanno di chi vi scrive e dalla piccola Faido partivano due bus colmi di tifosi di una squadra Ticinese. Erano i tempi di Karl Engel alla direzione tecnica, Andrioli, Subiat e in porta Walker con il quarto e definitivo gol-antologia di Fornera, per una Coppa stravinta per 4:1. Tantissimi i tifosi ticinesi di ogni fede a fare la trasferta e tifare Lugano, esplicitamente Ticino. Solo alcuni ticinesi, tra cui chi diventò poi Consigliere degli Stati a tifare GC, segno di una certa ristrettezza di vedute. Ma tanté, per la maggior parte fu una vittoria di una grande squadra che vinse con i colori rossoblu, quelli del nostro cantone.
Sono passati 23 anni di traversie folli per tutte le compagini ticinesi, tra l’altro con fortune varie, con fallimenti, retrocessioni e assoluta mancanza di identità calcistica cantonale, con un Bellinzona che nel 2008 tinteggiò tutto lo stadio di Basilea con i colori rosa, colori usati per la finale e lasciare un segno tangibile di questa cavalcata, persa per 4:1 ma con oltre 10000 tifosi ticinesi vestiti tutti di rosa. Fu un’emozione unica, fu qualcosa di stratosferico come i biglietti della partita si sciolsero come neve al sole esaurendosi in pochissimo tempo. Fu anche allora una festa ticinese, un momento di rara intensità della squadra granata allenata dall’attuale selezionatore della Nazionale, tale Petkovic, che dal disoccupato e impiego presso la Caritas, con volontà e risolutezza cambiò il corso della sua vita e anche del Bellinzona.
Oggi ci troviamo a leggere che il FC Lugano deve far pubblicare inserti a pagamento sui media per cercare di vendere i biglietti della finalissima. Noi tiferemo Lugano, come apice ticinese, ma purtroppo tutti gli atteggiamenti di questi anni di una dirigenza chiusa in se stessa e anche un pochino al di sopra delle righe, ha fatto disaffezionare molti ticinesi che in questa squadra non si identificano né come tifosi né tanto meno pensano che questo Lugano VIP sia rappresentativo del Ticino.
Tutto questo è peccato, in quanto raggiungere una finale di coppa Svizzera è degno di grande orgoglio e onore per la squadra coinvolta, ma d’altra parte questa situazione di disaffezione di un Ticino apatico e non certo bianconero nell’accezione del termine dovrebbe far riflettere e cercare, dopo la Coppa di salvare il posto nella massima categoria e poi rivedere la propria politica globale di polo di eccellenza, perché fra qualche anno ritorneranno i granata in auge e allora tutto cambierà se ora ed oggi la dirigenza del Lugano non farà un passo verso i tifosi bianconeri da una parte ma verso anche tutti gli amanti del calcio in Ticino e sono parecchi. Oggi, questi non sono disposti di spendere soldi per tifare Lugano. Questo è veramente un peccato!!!
Noi speriamo di vedere il 29 maggio 2016 il capitano del Lugano alzare al cielo la Coppa davanti ad un Ticino festoso e tutti uniti per questo importantissimo traguardo, che tradotto i termini concreti significherà soldoni e calcio internazionale. (ETC/rb)