Stati amici o detti tali, che vengono a casa nostra e si permettono di criticare la nostra democrazia, definendo scioccante il voto del popolo Svizzero del 9 febbraio. Su questa linea è continuata la visita del presidente Napolitano, che forse dimentica che nel suo paese gli ultimi tre governi sono frutto di suoi calcoli strategici e non di scelta popolare. Non dovrebbe neppure dimenticare che la Svizzera e in particolare il Ticino offre 65000 posti di lavoro a frontalieri, persone che altrimenti in Italia sarebbero disoccupati e sulla soglia della povertà, così come i Comuni confinanti che si ”pappano” milioni sonanti in storni di tasse. Cose che solo noi Svizzeri facciamo, per una questione di equità. Visto il comportamento del presidente Napolitano, oseremmo sperare che sia l’ultima volta che ospitiamo questi personaggi, ”comunisti” che non hanno alcuna riconoscenza per quanto fatto a favore degli amici Italiani. Perché per noi, intimamente gli italiani sono veri amici, grandi lavoratori, e purtroppo per loro rappresentati da politici che non si meritano.