Arrivati alla fine della scuola media, senza rendersi conto dell’importanza di questo percorso che sarà il crocevia di un futuro più o meno radioso, questi giovani si vedono costretti con delle scelte importanti. Decidere cosa farai da grande a quell’età è estremamente difficile, anche perché il mondo del lavoro è ben diverso di quello ovattato della scuola. Giovani che sanno quello che desiderano intraprendere, vuoi studi o tirocinio, hanno meno difficoltà. Poi vi sono giovani che hanno di per se stesso delel difficoltà scolastiche e sono ancora immaturi per poter decidere della propria vita. Sebbene tutte le strutture scolastiche e pedagogiche a disposizione sono molto disponibili a dare sostegno, importante è avere la famiglia chhe ti sostiene e per chi cerca un contratto di tirocinio per una professione scelta, la fortuna di non scontrarsi con datori di lavoro poco vicini alla psiche dei giovani. Decidere è come mettere un’ipoteca sul futuro, non si sa mai, ma ai giovani, anche se dovessero perdere un anno per maturare la scelta giusta, non deve venir rinfacciato il fatto che non sono in grado di decidere. Ci sono tantissime professioni, tantissime opportunità e importante sarebbe svolgere degli stage a quei indirizzi che più sembrano rispondere alel aspettative dei giovani. Occupare un anno alla ricerca di se stessi è maturazione e continuazione di un percorso molto importante che non deve essere sottovalutato. Il rifiuto a quella giovane età è durissimo da digerire, perché non sono ancora forgiati al ”no” che la vita di spiattella giornalmente. Si chiede anche la sensibilità ai datori di lavoro di comportarsi rendendosi conto che hanno a che fare con una giovane vita, ancora vergine e che deve con il proseguo della vita cercare di trovare il proprio equilibrio in una società dove sembra che solo la redditività sia tema che conti. Difficile scegliere e allora cerchiamo tutti assieme di aiutarli questi giovani che sono il nostro futuro e le fondamenta per magari una società più umana. Dire la solita frase che ai nostri tempi non vi era molto da decidere, è come rendere inetti questi giovani che hanno in loro la vita e l’esplosione dell’entusiasmo. Non dobbiamo annientare questa loro voglia di mettersi in gioco, dobbiamo essere fermi e franchi ma anche molto comprensivi. Ci sono giovani che hanno provato un tirocinio e dopo due o tre settimane qualcosa non è funzionato, e che devono riprendersi dalla delusione per di nuovo rimettersi in pista. Dobbiamo solo aiutarli, cercare di dar loro una mano perché in noi la responsabilità del loro futuro. Una vita difficile, già difficile per se stessa, per cui cerchiamo di non renderla ancora peggiore di quello che è aiutando questi giovani nel trovare e sviluppare il loro percorso di giovani adulti e poi adulti.