Due anteprime: Periferie del nulla (presente il regista Zijad Ibrahimovic) sulle agghiaccianti conseguenze fisiche ed intime delle mine antiuomo e Ninna Nanna prigioniera (presente la regista: Rossella Schillaci) sulla vita di mamme e bimbi in carcere.
Ma anche il diritto alla salute, così prezioso in A monster with a thousand heads o ancora in La natura delle cose. E esempi di integrazione e rinascita in Un paese di Calabria. Finale d’eccezione, domenica, con un Neruda strepitoso, rivisitato da Pablo Larraín e la primavera araba nel dirompente e umano Clash.
Il programma in sintesi
Sabato 8 ottobre
Due lavori intensi, sul diritto all’accesso alle cure sanitarie, aprono le proiezioni di sabato. Il cortometraggio italiano IL SILENZIO (dal concorso corti 2016 di Cannes) e A MONSTER WITH A THOUSAND HEADS, di Rodrigo Pla, un thriller dal ritmo incalzante in cui una donna si batte affinché il marito malato riceva le cure di cui necessita.
Seguirà la prima mondiale di PERIFERIA DEL NULLA, di Zijad Ibrahimovic (alla presenza del regista), documentario prodotto dalla ticinese Ventura film. Una testimonianza diretta, dura, delle conseguenze delle mine antiuomo in Bosnia. Una profonda riflessione sull’eredità fisica e psicologica dei conflitti bellici. Il film sarà preceduto da un breve video-reportage su un progetto di bonifica di terreni minati in Cambogia (LAND MINE DETECTING HERORATS) . Un’esperienza innovativa e in controtendenza, uno straordinario modello di apertura e integrazione nei confronti degli immigrati clandestini è al centro di UN PAESE DI CALABRIA, il film che caratterizzerà la serata di sabato. La regista Catherine Catella sarà in sala per il dibattito.
Domenica 9 ottobre
La realtà poco conosciuta delle madri che vivono con i loro bambini nelle carceri italiane è raccontata in NINNA NANNA PRIGIONIERA, di Rossella Schillaci (presente in sala), presentato in prima internazionale. Una matinée cui che inizia con la colazione offerta al pubblico, occasione di scambio fra gli spettatori del festival e gli organizzatori.
LA NATURA DELLE COSE, di Laura Viezzoli, che presenterà il film, è un’immersione emotiva e filosofica nel periodo del fine vita, attraverso un anno d’incontri e dialoghi tra l’autrice e il protagonista, malato terminale di SLA (sclerosi laterale amiotrofica).
Un incontro forzato è quanto avviene in CLASH, film di finzione di Mohamed Diab (Cannes, Un certain regard). Esponenti dei Fratelli musulmani e oppositori vengono imprigionati insieme in un furgone blindato dell’esercito, durante gli scontri della primavera del 2011. Le due fazioni si ritrovano a dover condividere uno spazio minuscolo, fra momenti di umanità e contrasti dovuti alle forti disparità di opinione.
Il festival si conclude con NERUDA, di Pablo Larraín, con Gael García Bernal, presentato alla Quinzaine di Cannes. Una fiction definita giustamente più nerudiana che (su) Neruda stesso. Una riflessione universale sulla libertà di parola, di espressione e artistica, che chiuderà idealmente il festival 2016.