L’asparago è una coltura antichissima proveniente dall’Asia. Le testimonianze ritrovate nei dipinti degli Egizi ci fanno pensare che, con molta probabilità, furono proprio loro il ponte di collegamento per la produzione tra l’oriente e il bacino del Mediterraneo. Gli stessi lo offrivano agli Dei in sacrifico come simbolo di fertilità. Nel 300 a.C. Il filosofo greco Teofrasto, allievo di Aristotele, nella sua opera “La storia delle Piante” ne decantava il delicato sapore. Amatissimo dai Romani al punto che il grande Giulio Cesare in una epistola, scrive degli asparagi conditi con il burro. Le tecniche di impianto furono descritte da Catone nell’opera “De Agricoltura”, così come Plinio gli dedicò una parte importante nel suo lavoro “Naturalis historia”. Nel 1650 Vincenzo Tamara tratta nel volume “L’economia del cittadino in villa” della coltivazione e delle tecniche di forzatura per ottenere la raccolta anticipata. Senza dimenticare un altro personaggio della storia più che ghiotto di asparagi: il Re Sole. Dal passato al presente. Violetti, bianche e verdi gli asparagi hanno pregi straordinari, sono ricchi di fibre importanti per l’organismo, vitamine B1 – B6 – A – C, Acido Folico, Fosforo, Ferro, Asparagina. L’asparago è un anti depressivo naturale efficace contro la malinconia e gli sbalzi d’umore. Contiene innumerevoli antiossidanti, essenziali nella lotta contro i radicali liberi. Inoltre, i preziosi turioni, posseggono ottime qualità diuretiche e sono consigliati nelle diete per il oro basso contenuto calorico. L’asparagina è un amminoacido presente in abbondanza e importante nella regolazione del metabolismo del sistema nervoso. Il Consorzio di tutela e valorizzazione dell’asparago piacentino è una piccola, ma concreta realtà, che propone un vero esempio di filiera corta: unisce infatti produttori e trasformatori (la ristorazione) per giungere direttamente al consumatore. Grazie alla vendita diretta nelle aziende agricole associate, si arriva facilmente sulle tavole di trattorie, ristoranti ed agriturismi. Il marchio del Consorzio garantisce le fasi di coltivazione e le nuove tecniche adottate, come il Pirodiserbo. Si tratta di una tecnica agronomica con cui si utilizza il fuoco diffuso in modo capillare a livello del suolo. Con questo sistema vengono bruciate, in maniera del tutto naturale, le erbe infestanti evitando così l’utilizzo di diserbanti chimici. L’impiego in campo di piccoli tunnel hanno invece permesso di anticipare, ai primi mesi dell’anno, le fasi di raccolta. Per il confezionamento le aziende associate (circa una decina che operano su 20 ettari) hanno investito in una linea automatica di pulitura e calibratura degli asparagi. Per finire è rigoroso ricordare in quanti modi possiamo utilizzare gli asparagi in cucina: torte, mosse e sfogliatine; risotti, paste, minestre e lasagne. Ingrediente per le paste ripiene, accompagnatore di carni raffinate e pesci delicati. Ma c’è anche chi ne propone il gelato e la panna cotta: di asparagi naturalmente.