L’UDC Ticino sosterrà con convinzione l’iniziativa per la riduzione a franchi 200 del canone radiotelevisivo e a mezzo del presidente nazionale Marco Chiesa e del Consigliere nazionale Piero Marchesi si attiverà per creare le premesse al lancio della raccolta a livello svizzero.
La parzialità del servizio pubblico ha compromesso la fiducia del partito nei ben pagati vertici dell’informazione della Radiotelevisione, in particolare nel responsabile dell’informazione Reto Ceschi, che dovrebbe fare un passo indietro per manifesta partigianeria.
Ancora oggi un’azienda composta da più di 1000 impiegati non ha trovato il tempo per seguire i festeggiamenti ticinesi del Natale della Patria organizzati dal primo partito in Svizzera, con scuse a dir poco imbarazzanti e intellettualmente disoneste. Già in passato, sempre in occasione del 1° agosto la RSI aveva snobbato la festa dell’UDC, ammettendo pure l’errore, seguendo però i festeggiamenti degli altri partiti. Le rassicurazioni di voler dedicare una maggiore attenzione alle diverse sensibilità del paese rappresentate dai partiti sono oggi state nuovamente sconfessate.
A nulla serve un servizio pubblico forte se poi si accampano continue scuse per non dare seguito al mandato dato dalla popolazione privilegiando al contrario la linea politica preferita dai vertici.
Il momento per la comprensione è finito, è ora e tempo di ridurre il mastodontico budget della RSI (SSR) visto che viene così mal impiegato.
Piero Marchesi
UDC Ticino
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