A fine settembre il parlamento svizzero ha adottato la nuova Legge sul Servizio di Informazioni (LAIn) che espande massicciamente le competenze dei servizio informativo nazionale, dando il diritto a quest’ultimo di infiltrarsi nella sfera privata dei cittadini senza bisogno di un sospetto e sorvegliare così la loro vita e la loro comunicazione.
Già nei mesi scorsi Alberto Togni, aveva affrontato la questione nel suo articolo “Fischenaffäre 2.0” (leggi). Non possiamo concordare con le schedature politiche: è per questo motivo che il Partito Comunista della Svizzera Italiana ha deciso di partecipare al lancio – unitamente al Partito del Lavoro di Berna e ad altre forze politiche svizzere – di un referendum.
Siamo a cinque minuti a mezzanotte… occorre che gli ultimi formulari siano inviati. Vi invitiamo quindi a firmare e a far firmare (importante: un formulario diverso per ogni comune!) e di rispedire i formulari in busta chiusa (anche se incompleti) all’indirizzo in calce entro i prossimi giorni.