Nascondendosi con le preoccupazioni del Covid19 ecco che il CF propone la riforma del 2 pilastro, sfavorevole a tutti i lavoratori. Ingloba certamente un salario minimo coordinato a favore dei lavoratori a tempo parziale, ma tocca il tasso di conversione dal 6,8% allo 6%. Aumenteranno i contributi per i lavoratori e anche gli anni mancanti saranno più cari. Una riforma bocciata dal popolo nel 2017 e ora ripresa in altra forma, mascherata, ma attenzione che penalizza gli assicurati. La riforma prevede una riduzione del tasso di conversione delle rendite dal 6,8% al 6% per la parte obbligatoria, una riduzione della deduzione di coordinamento da 24 885 a 12 443 CHF. Gli assicurati con redditi modesti, in particolare le donne e i lavoratori a tempo parziale, beneficeranno così di una migliore sicurezza sociale per la vecchiaia e l’invalidità.
Per compensare la riduzione del tasso di conversione della rendita la riforma prevede il versamento di un supplemento mensile per un periodo transitorio di 15 anni. Nei primi 5 anni il supplemento sarà pari a 200 franchi al mese per poi essere ridotto a 150 franchi al mese nei 5 anni successivi e a 100 franchi nell’ultimo periodo di 5 anni. Questo supplemento, che non dipende dall’importo della rendita, sarà finanziato con un contributo pari allo 0,5%. del reddito annuo soggetto all’AVS, la metà a carico del datore di lavoro, l’altra metà a carico del dipendente.
Anche gli accrediti di vecchiaia saranno modificati con una ripartizione degli oneri salariali diversa e favorevole ai lavoratori con più di 55 anni.
Nel suo messaggio al Parlamento, il Consiglio federale propone di riprendere il modello elaborato su sua richiesta dalle parti sociali, ovvero Unione svizzera degli imprenditori (USI), Unione sindacale svizzera (USS) e Travail.Suisse. È stata scelta questa via pragmatica, ha ricordato il Consigliere federale Alain Berset
, per guadagnare tempo e portare finalmente a buon fine questa riforma attesa da molto tempo dopo il no popolare del 2017. Chiaro che la popolazione si attende una riforma, ma non una mazzata…
Ma facciamo un esempio concreto: capitale LPP alla scadenza fr 400’000.- con il tasso di conversione dello 6,8% equivale una rendita mensile di frs 2266.- Con il tasso dello 6% proposto dai nostri rappresentanti (che coraggio chiamarli così) la rendita mensile sarebbe di fr 2000.- mensile. Ecco cosa ci decurtano per aver mal amministrato loro i nostri capitali! Siamo basiti dalla leggerezza di questa proposta e dalla tempistica!
(ETC/rb)