Sono le 7.30 del mattino quando lascio la mia casa roerina per raggiungere l’aeroporto Sandro Pertini di Torino. Il termometro vicino alla porta d’ingresso segna soltanto 6 gradi mentre Ike, uno dei miei cani, mi accompagna all’auto. Lancio ancora uno sguardo al verde smeraldo dei castagneti che mi circondano e mi metto in marcia per l’ennesima trasferta di lavoro.
Sarà trascorsa all’incirca un’ora e trenta minuti dal decollo quando arriverò nuovamente in Puglia, una terra che in parte conosco ma che ha ancora molto da farmi scoprire. Al mio arrivo a Brindisi trovo Donato, il gentilissimo autista juventino, che accompagnerà me e alcuni colleghi arrivati da altre città d’Italia e d’Europa per tutto il nostro viaggio. Raggiungeremo in auto il cuore del Salento e potremo assaporare per qualche giorno il meglio del tacco dello stivale italiano.
Arriviamo a Salve dove faremo base presso il B&B di Roberto “Il Sole del Salento”. Città di 4.700 abitanti Salve è situata a soli 5 Km dal mare, la spiagge sono di sabbia fine e l’acqua del mare limpida e cristallina. In città spiccano i segni di un passato secolare attraverso alcuni edifici come: Palazzo Carida Ramirez che rivela un gusto spagnoleggiante con i suoi due livelli, le arcate, e la loggia finemente decorata. La Chiesa di San Nicola Magno edificata tra il 1577 e il 1672 e soprattutto La Torre dei Montano costruita nel 1563. Svetta con la sua imponete mole sui vicoli del centro storico ed è una delle tante torri della zona edificate per la segnalazione e la difesa dalla scorrerie dei pirati saraceni dopo il sacco di Otranto del 1480 per mano dei turchi.
E’ arrivata l’ora di cena e veniamo ospitati in un locale tipico di Salve: “Il Borghetto”. E’ una trattoria che da quasi cinque anni viene gestita da Tina una salentina con qualche goccia di sangue siciliano; la nonna infatti era di Catania. La cucina è quella tipica di mare e l’ospitalità eccellente. Se venite da queste parti una tappa da Tina merita veramente. Si va a riposare.
L’indomani la prima tappa, sempre nel comprensorio territoriale di Salve, è presso un importante sito archeologico. Il Salento offre tantissimo anche da questo punto di vista a conferma che per conoscerlo bene bisogna sapere non solo la sua storia ma anche la sua preistoria. In realtà l’area che abbiamo raggiunto comprende circa 40 siti archeologici in pochi Km quadrati. Noi siamo su di una grande necropoli costituita da un centinaio di tumuli funerari. Dal 2005 l’Università del Salento ha dato il via a degli studi legati al luogo e alla protostoria ovvero l’età dei metalli. Il tumulo più importante è il numero 7 che ha restituito tracce di incinerazione e di inumazione al suo interno. Molti sono i segni legati a migliaia di anni fa. Non distante dal tumulo numero 7 si scorgono altri Dollmen in vicinanza del mare e spostandoci ancora di qualche Km troviamo una grotta antichissima dove 70 mila fa ci visse l’Homo Sapiens.
Dall’archeologia alle straordinarie bellezze del mare e delle sue grotte. Raggiungiamo il porto di Torre Vado dominato dalla maestosa torre saracena. Ci imbarchiamo sulla motobarca “Zeus” capitanata dal giovane Jonathan che ci farà da guida turistica per tutta l’escursione. Navighiamo. Dopo aver raggiunto la marina di San Gregorio si prosegue verso le grotte dove con grande piacere troviamo al loro interno un panorama ricco di colori e riflessi di luce e un’acqua cristallina dalla bellezza indescrivibile. Cito la “Grotta del drago” che prende il nome da una grande stalattite la cui forma richiama alla mente la testa di un drago. Ma le grotte sono tante: quella della Stalla, del Presepe, delle tre Porte, del Fiume, e tutte hanno un fascino unico e indimenticabile. Da vedere assolutamente.
Prosegue il viaggio in mare. Si raggiunge santa Maria di Leuca e di conseguenza la punta estrema del “Tacco italiano”, Punta Meliso, dove il mar Ionio e il mare Adriatico si abbracciano. Cambiano i fondali, che diventano più profondi, e anche le grotte del versante adriatico sono differenti rispetto a quelle che abbiamo appena visitato. Sono tante e bellissime anche queste: la grotta di Terradico, dei Gabbiani, del Soffio…
La giornata volge al termine, si rientra a Salve; si cena da Jameson, una trattoria che propone cucina tipica salentina e per i più giovani i piatti caratteristici del Pub/Birreria. C’è Antonio e tutto il suo gruppo di lavoro che con tanta pazienza e gentilezza assecondano tutte le nostre richieste. Trascorriamo una bella serata.
Alle 9.30 del mattino ci rimettiamo in marcia. Arriviamo a Tricase Porto sul versante adriatico per conoscere da vicino i volontari dell’Associazione di Magna Grecia Mare. Qui all’interno della loro struttura troviamo un qualcosa che può apparire come un semplice museo del mare; ma in realtà è ben altro. Ci viene spiegata e raccontata la vera importanza di un porto di mare, un tempo crocevia di culture e tradizioni, di razze e religioni, di scambi commerciali e rapporti umani. L’essenza vera e propria di ciò che era il fulcro delle società.
Lasciamo gli amici dell’Associazione e ci immergiamo in uno dei luoghi più belli del Salento: i Faraglioni di Torre Sant’Andrea a pochi passi dal caratteristico paese di Melendugno. Non rimanerne abbagliati dalla loro imponente bellezza è impossibile. La visone è come una carezza al cuore e un abbraccio all’anima. Tra loro spicca l’arco degli innamorati.
Il Salento offre al turista mare e spiagge spettacolari di fine e bianca sabbia, ma anche coste selvagge e frastagliate, chiunque le veda anche una sola volta ne rimane ammaliato. Durante il proseguimento del nostro percorso facciamo tappa a Torre dell’Orso e poi, ancora il mare, alla scoperta delle Marine di Melendugno e le altre bellezze naturali a bordo di un’altra imbarcazione. Durante la navigazione ci godiamo la costa, gli anfratti, le calette, le insenature e altre grotte, per poi arrivare ai faraglioni delle due sorelle.
Giuseppe, il capitano dell’imbarcazione, ci racconta della leggenda delle “Due Sorelle” dall’antica origine. Questi due faraglioni sono simili tra loro e sorgono l’uno accanto all’altro, a dividerli un piccolo lembo mare. Si narra che fossero due persone e più precisamente due bellissime sorelle della zona. Un caldo giorno d’estate decisero di raggiungere il mare. Arrivate sulla cima delle scogliere la più grande delle ragazze, presa da tanta bellezza, decise di tuffarsi in acqua senza fare i conti con il pericolo della mareggiata. Ebbe subito difficoltà in acqua. La sorella più giovane nel sentire la più grande urlare e chiedere soccorso non esitò a tuffarsi e ad avere gli stessi problemi. Morirono entrambe e allora gli Dei presi da quello strazio le resero immortali con i due Faraglioni. Leggenda a parte è invece doveroso ricordare che anche quest’anno molte delle località di mare salentine hanno ottenuto la bandiera blu.
Completato anche questo giro marittimo ci rechiamo nel paese di Melendugno, impreziosito dalle suggestive luminarie in occasione pellegrinaggio in onore della Madonna. Le feste, le ricorrenze religiose, le sagre, sono tutti momenti importanti per la popolazione di questa terra, appartengono alla storia e alla cultura dei luoghi e i salentini amano ricordarle e viverle appieno.
Non si può scrivere del Salento senza citare le storiche Pagliare, antiche strutture a forma di tronco di cono, con pianta circolare o quadrangolare. Non ne si conosce con esattezza la data di nascita ma hanno secoli e secoli di storia. Venivano usate dal mondo agreste come depositi per la paglia ma nel tempo sono stati differenti i loro utilizzi. Sono tipiche e simbolo di questa terra. Ma come le Pagliare anche le antiche Masserie, un vero e proprio insieme di costruzioni adibite al comparto agricolo, tipiche del sud Italia e in particolare qui in Puglia. Bellissima nella zona è la bianca Masseria di Santu Lasi. Pagliare e Masserie sono state altre tappe delle nostre giornate salentine.
Finisce il nostro viaggio, il “Mio” viaggio. Un percorso breve ma intenso, un’esperienza indimenticabile e preziosa. Grazie a tutti coloro che mi hanno consentito di viverla. Venite in Salento dove l’acqua del mare è limpida, dove la cucina è gustosa, dove la storia abbraccia la modernità, ma soprattutto venite in Salento: dove la “Gente” vi abbraccia.
Fabrizio Salce