La mostra-evento che ha avuto al centro la riscoperta della prima infanzia quale fase fondamentale per l’apprendimento e per la riuscita nella vita ha raccolto nel corso dei tre mesi di apertura la straordinaria cifra di 9227 persone paganti. Andando al di là di ogni aspettativa.
Il dato supera tutte le previsioni e, dai primi rilievi, si può affermare che ha permesso ad adulti e a bambini di entrare in una realtà che preconizza l’esigenza di affrontare un mondo, del presene e del futuro, complesso e in rapido cambiamento.
Attraverso particolari dispositivi i bambini della prima infanzia hanno potuto vivere esperienze di gioco, mentre gli adulti hanno potuto prendere contatto con stimoli, visivi e sonori che hanno evidenziato lo stato di questa fase così importante della vita.
Riprendendo gli auspici formulati dalla Commissione svizzera per l’UNESCO, la mostra ha inteso mostrare come una buona qualità ambientale nei primi anni di vita riduca in modo massiccio le disparità che la scuola da sola non riesce ad attenuare: maggiore equità, minori misure correttive, meno tassi di insuccesso, migliore integrazione, significano minori costi e maggiori benefici.
La mostra, aperta lo scorso 25 marzo e che chiuderà il 25 giugno, è nata sulla spinta di studi condotti a livello internazionale che evidenziano la straordinaria importanza dei primi mesi e dei primi anni di vita. Importanza che si riflette a tutti i livelli, non solo della vita scolastica, ma anche nella vita sociale e professionale.
Prossime tappe in Svizzera
Da settembre l’esposizione continuerà il suo percorso svizzero, e farà la sua seconda tappa a Liestal nel Cantone di Basilea Campagna. Oltre al Canton Basilea altre cinque tappe consentiranno di far conoscere il messaggio della prima infanzia in tutte le regioni della Svizzera. L’ultima tappa sarà Berna, simbolo della politica a livello federale.
Eventi territoriali
Oltre alla permanenza a Castelgrande, la mostra ha saputo essere un punto di riferimento per oltre 100 eventi proposti da molti Enti o Associazioni. Tra bambini,
professionisti, genitori e nonni, quasi seimila persone hanno preso parte agli eventi proposti in ogni angolo del territorio. Di questi ca. 49% sono genitori, ca. 30% di bambini, ca 9% di professionisti e la restante parte (12%) tra nonni, politici e cittadini interessati ai temi.
Conferenze, dibattiti politici, porte aperte ad asili nido e centri extrascolastici, momenti di animazione e spettacoli di varia natura, hanno arricchito e completato il messaggio diffuso dalla mostra.
Qualche interrogativo
La mostra aveva l’obiettivo di far conoscere le esigenze psicologiche e sociali del bambino dei primi mesi e anni di vita per meglio definire i criteri che definiscono la qualità degli ambienti (famigliari, istituzionali, sociali, culturali) favorevoli al suo sviluppo e per meglio affrontare le situazioni di fragilità che affliggono il mondo del nostro tempo.
Con tutte le precauzioni del caso, si può ritenere che se, da un lato, i visitatori hanno avuto modo di accedere a dati e a informazioni di grande attualità, da un altro lato, permane il dubbio che un certo cammino debba ancora essere compiuto per agganciare il mondo della scuola.
Oggigiorno qualsiasi riforma non può fare astrazione da ciò che è un nuovo modo di concepire il bambino e l’infanzia.
Cosa resterà della mostra in Ticino?
L’importanza dei dati numerici, l’adesione incondizionata di molti attori della politica in ambito educativo, il sostegno del Dipartimento della socialità e della sanità, consentono di profilare un dopo-mostra che intende riprendere e approfondire alcune piste particolarmente significative.
Si sta prefigurando in modo particolare:
– il consolidamento dei legami con le altre regioni della Svizzera che accoglieranno la mostra;
– l’organizzazione di eventi che presentano le pubblicazioni che derivano dal Quadro d’orientamento, con particolare attenzione alle tematiche della migrazione, della povertà, dell’esclusione sociale;
– la partecipazione del Ticino all’Agenda mondiale 2030 dell’UNESCO dedicata allo sviluppo sostenibile, con particolare attenzione all’articolo 4.2 dedicato all’educazione;
– la tematizzazione dello spazio sociale dedicato alla prima infanzia con particolare riferimento alla pianificazione del territorio;
– il rafforzamento dei legami tra prima infanzia e scuola.
Organizzazione Turistica Regionale Bellinzonese e Alto Ticino
L’organizzazione Turistica Regionale Bellinzonese e Alto Ticino è stata estremamente felice d’aver ospitato un’esposizione di tale portata e di alta qualità a Castelgrande, meta privilegiata delle famiglie, che hanno trovato in questa mostra un valore aggiunto alla loro visita al Castello. Durante tutto il periodo dell’esposizione i Castelli di Bellinzona, patrimonio mondiale dell’UNESCO, hanno potuto ospitare un patrimonio altrettanto importante come la prima infanzia e la divulgazione della protezione dei bambini. Un patrimonio da tramandare ad un altro patrimonio, la storia e il futuro si incontrano in un luogo magnifico e ricco di cultura.
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