In Ticino purtroppo vige ancora la credenza che nuove strade aiutino a risolvere i problemi del traffico. Ecco alcuni esempi.
Dopo la costruzione della Galleria Vedeggio – Cassarate, le colonne su via Besso o via Torricelli a Lugano erano diminuite solo temporaneamente. Ora la galleria è giunta al limite della capacità e il traffico si è riversato nuovamente sulle strade cittadine. Il traffico non è diminuito.
Il progetto del Tram del Luganese deve servire per spostare il flussi di pendolari dalla strada alla rotaia. Se contemporaneamente si costruisce una nuova circonvallazione Agno – Bioggio, questa ridurrebbe di molto i vantaggi del Tram. E’ per questa ragione che la Confederazione, nell’ambito dei programmi d’agglomerato, e del finanziamento ferroviario, sostiene il Tram ma non la nuova strada. Perché non diminuirebbe il traffico stradale.
Stesso discorso per Bellinzona. Dopo un investimento nel trasporto pubblico, si ritorna sul vecchio progetto di svincolo autostradale con una megastrada di 5 corsie su via Tatti. I supposti vantaggi per l’accesso da sud attraverso Giubiasco saranno pochi e solo temporanei perché il traffico non diminuirà.
Il caso di Lugano e tanti altri lo dimostrano. Più strade, più traffico. E’ lampante.
Il modo migliore per ridurre il traffico negli agglomerati e nel fondovalle ticinese è quello di spostare i flussi sul trasporto pubblico. TILO è un ottimo esempio. Molti pendolari lo usano quotidianamente. Gli effetti dell’apertura della linea Mendrisio – Varese sono ancora da osservare. Ci sono ancora diversi problemi da risolvere, ma già oggi la linea inizia ad essere usata dai pendolari.
Dopo l’apertura della galleria ferroviaria di base del Monteceneri ci sarà quella che i politici chiamano “Metro – Ticino”. Le distanze tra le varie zone del Ticino si dimezzeranno. Concorrenziare questi investimenti con altri investimenti stradali è controproducente. Non ridurrà il traffico.
Che si attenda almeno di vedere i risultati del rafforzamento del Trasporto Pubblico, che saranno sicuramente importanti, prima di eventualmente valutare la costruzione di nuove strade.
Quindi un chiaro no allo svincolo di Bellinzona – Via Tatti.
DOMANDA DI REFERENDUM
I sottoscritti cittadini aventi diritto di voto in materia cantonale, richiamati gli artt. 42 della Costituzione cantonale e 141 e segg. della Legge sull’esercizio dei diritti politici (LEDP), con la presente domanda chiedono che il decreto legislativo concernente lo stanziamento di un credito netto di fr. 28’940’000 e autorizzazione alla spesa di fr. 41’130’000 per la realizzazione delle opere relative al semisvincolo A2 a Bellinzona, nell’ambito del Piano regionale dei trasporti del Bellinzonese (PTB), approvato dal Gran consiglio il 23 gennaio 2018 e pubblicata sul Foglio Ufficiale nr. 008 del 26 gennaio 2018, venga sottoposto a referendum popolare.
Per i Verdi del Ticino investire nel Semisvincolo di Bellinzona è inaccettabile, ecco i nostri motivi:
Spendere 65 milioni per spostare il traffico è da irresponsabili, in un cantone in cui la qualità dell’aria peggiora costantemente. La soluzione è diminuire il traffico non trasferirlo da una strada all’altra. Inoltre i benefici locali sarebbero estremamente ridotti (si sgraverebbe Giubiasco andando ad intasare il centro di Bellinzona e le arterie principali).
L’efficienza della mobilità privata non si migliora aumentando le strade con un progetto degli anni ’70, bensì gestendo meglio il traffico ed evitando tutti quegli spostamenti pendolari facilmente trasferibili su mezzi pubblici o mobilità dolce (vedi mobilità pendolare che rappresenta almeno il 20% di tutti gli spostamenti in automobile). Usiamo 65 milioni per vere soluzioni non false promesse.
Le persone che hanno più bisogno di utilizzare l’automobile provengono da nord (Leventina e Valle di Blenio) dove il servizio pubblico è decisamente meno efficiente e capillare e non beneficiano di AlpTransit. Perché scegliere di facilitare la parte sbagliata del Ticino?
Sapendo che l’inquinamento atmosferico uccide prematuramente 3’000 persone ogni anno in Svizzera è così che vogliamo fare la nostra parte nel migliorare la situazione? I costi esterni riconducibili al traffico motorizzato (sanità, ambiente ed incidenti) ammontano a circa 8 miliardi l’anno (59cts a km/per persona) in Svizzera. È scientificamente provato che più strade = più traffico (paradosso di Braess) di conseguenza più costi.
Con l’apertura della galleria di base del Ceneri, per cui abbiamo già speso 2.2 miliardi, nel 2020 potremo percorrere Bellinzona – Lugano in 12 minuti. La ferrovia sarà decisamente più concorrenziale rispetto il mezzo privato. Vale la pena buttare 65 milioni per una strada che tra due anni non ci servirà più?
Abbiamo già votato MA nel 2012 la votazione sul credito di progettazione è stata persa per lo 0.81% nonostante che il tribunale federale abbia riconosciuto che per la campagna a favore siano stati utilizzati mezzi finanziari illeciti gonfiando la propaganda e manipolando le masse.
La votazione 2012 è stata truccata e bisogna rifarla!
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