Raccoglie un successo dopo l’altro la Tournée dell’OSI in Germania e Svizzera romanda, con il Direttore principale Markus Poschner e la pianista Khatia Buniatishvili. L’Orchestra ha entusiasmato pubblico e critica a Colonia, Regensburg, Essen e Stoccarda.
Un’orchestra «avvincente e affascinante, con un suono caloroso, pieno e tornito in tutti i gruppi di strumenti», un direttore – Markus Poschner- che dal podio «lavora in modo efficacissimo sui cambi d’atmosfera, con chiari impulsi dove necessario, ma anche allentando qua e là il controllo sui musicisti, lasciandoli più liberi quando serve», una solista magnifica – Khatia Buniatishvili – «protagonista di esecuzioni eccezionali». E ancora, uno Schubert «ardente, appassionato, come non lo avete mai sentito» oppure il brio di Rossini «che sgorga dalla musica come un ottimo Champagne». Sono solo alcuni estratti delle recensioni apparse sui quotidiani tedeschi all’indomani delle esibizioni dell’OSI a Colonia, Regensburg ed Essen (alcuni brani sono riportati in lingua originale al termine di questo comunicato stampa).
Recensioni che confermano quanto la Tournée sia stata apprezzata da un pubblico esigente come quello delle grandi sale da concerto tedesche (in testa la sala della Kölner Philharmonie): l’Orchestra della Svizzera italiana vi ha raccolto applausi scroscianti, standing ovation e insistenti richieste di bis.
Dopo Stoccarda, dove ieri sera hanno presenziato anche diversi Amici dell’OSI, l’Orchestra arriva oggi nella Svizzera romanda per i due ultimi appuntamenti della Tournée, a La Chaux-de-Fonds (questa sera, mercoledì 19 febbraio) e infine Ginevra (domani, giovedì 20 febbraio). La Tournée ha il sostegno di Pro Helvetia e di AOSI – Associazione degli Amici dell’OSI. Segnaliamo che a Regensburg era presente anche una folta comitiva di soci CORSI, giunti apposta per assistere all’esibizione dell’Orchestra.
Il pubblico della Svizzera italiana potrà ascoltare il concerto domenica 23 febbraio alle 20.30 nella Sala Teatro del LAC, a chiusura e coronamento della Tournée (prevendita: www.luganolac.ch). Il concerto si preannuncia già sold out.
Si tratta della seconda grande Tournée dell’OSI di questa stagione, dopo quella di settembre 2019 con Martha Argerich e Charles Dutoit, anche in quel caso organizzata fra Germania e Svizzera.
Kölner Stadt Anzeiger, sabato 15 febbraio 2020:
«Das Orchester unter Poschners konzentriert-energiegeladener Leitung – der Dirigent ist Kölner Musikfreunden als Gastdirigent an der hiesigen Oper in der Krisenzeit des Laufenberg/Meyer-Übergangs noch in guter Erinnerung – steuerte zwei Rossini-Ouvertüren („L’italiana in Algeri“ und „Il barbiere di Siviglia“ als Zugabe) sowie Schuberts vierte Sinfonie bei. Vieles geriet da sehr schön, bühnennah, fesselnd durch einen herzhaft-kernigen Sound in allen Gruppen. Bei Rossini ließen sich die solistischen Bläser mit Lust und Laune hören. Und die Sinfonie – die den zwar vom Komponisten selbst stammenden, aber dennoch so unpassenden wie etwas spießbürgerlichen Beinamen „Die Tragische“ trägt – entflammte hier ein einer Weise, die man mit Schubert gemeinhin nicht assoziiert».
«Dass sie sich im Konzert selbst nicht direkt aufdrängte, lag auch an der überragenden Leistung der Solistin: Die georgisch-französische Pianistin Khatia Buniatishvili fügte sich exzellent in das kammermusikalische Umfeld ein – mit delikatester Tongebung, manierenfreiem Rubato, bezwingender Leichtigkeit, chopinhafter Grazie und substanzreichstem Pianissimo. Das Image des Tastenberserkers Liszt konnte man hier – wiewohl Buniatishvili manuell absolut souverän agiert – auf weite Strecken vergessen».
Mittelbayerische, lunedì 17 febbraio 2020:
«Ganz effizient arbeitet Markus Poschner am Dirigentenpult diese Wendungen heraus, klar gezeichnete Impulse setzend, wo es nötig ist, doch die Musikerinnen und Musiker dazwischen auch einmal am langen Zügel laufenlassend. Energisch treibt er vor allem das rhythmisch komplexe Scherzo voran, bevor er im großen Finale mit gedehnten Generalpausen nochmals für Momente der Beklemmung sorgt, ehe die Sinfonie einem temperamentvollen und jubelnden Ende zustreben darf.»
«Eine Kultur des Leisen vermag auch das „Orchestra della Svizzera Italiana“ zu pflegen. Die ersten Pizzicati von Rossinis Ouvertüre zur „Italienerin in Algier“ sind mehr zu sehen als zunächst zu hören. Ein Fortissimo-Tusch fährt dazwischen, das Publikum gleichsam zur Aufmerksamkeit rufend. Mit viel Brio gestaltet das Orchester unter seinem Chef Markus Poschner dann den schnellen Hauptteil, in dem die Musik zu prickeln beginnt wie ein guter Champagner.»