Iniziamo dai Play-Out: l’Ambri è più forte del Kloten e questo è innegabile grazie anche alla nuova filosofia introdotta da Cereda, l’allenatore che ha vestito i panni bianco e blu e che ha trasmesso ai propri giocatori. Questo Ambri, che poteva già aver chiuso il discorso mantenimento nella massima divisione, si trova a giocare la finalina contro il Kloten che su 8 partite, in questa stagione i leventinesi ne hanno vinto 7. Qualcosa significa pure e non è questione di fortuna ma di duro e certosino lavoro. Ora dopo aver perso la prima volta in stagione a Kloten una sola partita, i leventinesi non devono panicare in nessuna maniera, questa sera alla Valascia le suoneranno ancora al Kloten per poi finire la serie senza troppi patemi e mantenere il posto in serie A. Ecco perché di questo Ambri non si deve temere, a meno che la testa sia saltata! Siamo certi che Cereda, che ha sempre dimostrato piedi in terra e concretezza assoluta come anche trasparenza intellettuale straordinaria. Questo Ambri ha iniziato un corso che lo porterà nell’immediato futuro in acque molto più tranquille, come questo Club merita. Senza puntare al titolo, ci mancherebbe altro, ma a trovare un giusto equilibrio tra finanze e risultati sportivi. La traccia è segnata, per cui nessun problema, non sarà certo questo Kloten a intromettersi tra il presente e la visione futura dell’Ambri.
Sul fronte bianconero le cose sono un po’ diverse. Sotto nella serie per 2:0 da un Bienne che vive la tipica nuvoletta fantozziana al contrario, dove tutto funziona a meraviglia, creato non da fortuna ma da un lavoro certosino del loro allenatore e di giocatori che si vedono proiettati in qualcosa di assolutamente straordinario, spetta al Lugano, ammesso di averne ancora i mezzi e le capacità mentali, di spezzare questo magic moment biennese che dura da una trentina di partite. Loro vincono, tirano e segnano, un portiere strepitoso che acciuffa anche degli atomi invisibili, insomma tutto funzia a meraviglia. Nel Lugano, sebbene il mentale sembra essere ancora forte, grazie all’allenatore Ireland che dimostra di essere la persona al posto giusto, si deve per forza cambiare qualcosa. E’ anche vero che questo Lugano come presentato ad inizio stagione avrebbe dovuto lottare ad armi pari contro il più forte degli avversari per il titolo, poi nel corso della stagione sono successe molte cose che sono imprevedibili: gli infortuni. Per tutta la stagione, salvo 4 partite, il Lugano non ha mai giostrato a ranghi completi e quando le cose sembravano mettersi al bello in ottica Play-off ecco che la penultima partita contro il Davos nella stagione regolare, ben tre “schifosi” infortuni hanno colpito tre pedine importanti, mandandole fuori per tutta la stagione, senza che vi sia alcuna sanzione da parte del giudice della lega. Grazie Davos per cui, ma l’allenatore bianconero, grande signore, non si è mai appellato a questi episodi per giustificare eventuali sconfitte. Come se non bastasse nell’ultima partita dei quarti, un certo signor Kienzle ha ferito anche Lajunen estromettendolo dalla competizione. Kienzle nota bene, ha firmato per la prossima stagione per HCAP. Cheapeau!
Di fatto, ritornando al match di questa sera, spetta al Lugano dimostrare di essere grande squadra come lo ha sempre dimostrato, rialzandosi in piedi con orgoglio e per il colore della maglia. Tutti ci credono ancora anche se oggettivamente insinuare dei dubbi nel Bienne non sarà facile e solo una grande prestazione tutto cuore potrà girare la serie. Loro ci credono e noi pure!
PER QUESTA SERA CHE VINCANO AMBRI E LUGANO PER RENDERE AL TICINO SPORTIVO UNA GRANDE SERATA!