Con piacere che vi comunico la pubblicazione di due Album da parte di Unit Records lo scorso gennaio, ottenibili da subito
nei negozi in rete come iTunes, Amazon, ecc. Chi però predilige la versione fisica (CD), può inviare una mail a: contact@marcosantilli.com
La Stüa
Marco Santilli’s CheRoba & il Fiato delle Alpi: La Stüa
Marco Santilli – clarinet, bass clarinet, comp.
Lorenzo Frizzera – twelve-string & classical guitar
Ivan Tibolla – piano, accordion
Fulvio Maras – percussion
Isabell Weymann – alto flute, piccolo, flute
Davide Jäger – cor anglais, oboe
Tomas Gallart – french horn
Alessandro Damele – bassoon
Filipa Nunes – contrabass clarinet, clarinet
Si chiama «La Stüa» il progetto di Santilli che unisce elementi del jazz, della musica classica e popolare con l’improvvisazio-ne. Le composizioni commissionate dal Festival internazionale Alpentöne prendono spunto dai sogni ad occhi aperti nella „stüa“ del Museo di Leventina a Giornico, dove da ragazzo aiutava il nonno, custode del museo, quando occorreva spiegare ai turisti l’uso degli antichi oggetti esposti. E già allora gli capitava di improvvisare. L’arte del racconto gli è rimasta. Oggi però si cimenta nel racconto strumentale. Il suo villaggio d’origine e la Svizzera in generale sono fonte d’ispirazione per molte creazioni, che Santilli affina ed elabora improvvisando in chiave jazz. I ricordi risvegliano immagini dai colori vivaci tradotte in timbriche variegate, sia in situazioni cameristiche che orchestrali, echi di Big Band o esternazioni rock.
Durante questo viaggio sull’asse nord-sud, probabilmente per la prima volta un quartetto jazz incontra il classico quintetto di fiati in un contesto musicale „(CH)ontaminato“.
Molti temi emergono: «La Giornico liberata», composizione epica “progressive” ispirata alla Battaglia dei Sassi Grossi; «Morbus helveticus», la famosa malattia svizzera, la febbri-citante nostalgia della Patria e l’estenuazione dei mercenari elvetici; «Sette» come numero o sostantivo? Parola dai differenti significati, che sia un riferimento alle 7 chiese di Giornico? «Tangu da Wassen» è un’espressione leventinese per definire un brano popolare svizzero tedesco; «Strada alticcia» sulla cui la comitiva cerca ristoro in un fiaschetto di grappa con inevitabili ripercussioni sulla marcia; «Sächsilüüte» come omaggio agli „zurighesi“ ospiti del museo…
CHF 25
L’occhio della Betulla
Marco Santilli CheRoba: L’occhio della betulla
Marco Santilli – clarinet, bass clarinet, comp.
Lorenzo Frizzera – twelve-string & classical guitar
Ivan Tibolla – piano, accordion
Fulvio Maras – percussion
Registrazioni presso la RSI Lugano
Quell’occhio era lì.
Alzando gli occhi oltre la finestra mentre mi apprestavo a suonare, vidi che mi stava guardando. Dal bianco tronco di una betulla, là fuori. Mi controllava? Una presenza costante che mi osservava, benevola e incuriosita, mentre la musica nasceva.
Adesso ci siamo.
I brani composti sotto “l’occhio della betulla” hanno trovato i propri interpreti: Lorenzo Frizzera, che un giorno è venuto a provare con la sua chitarra a 12 corde e da allora riesce sempre a stupirmi con il suo ricco sound e la sua fantasia. Ivan Tibolla, musicista veneto che come un fratello mi accompagna in ogni avventura musicale; abile e brillante sia come organista e fisarmonicista sia come pianista allo Steinway a coda. E Fulvio Maras che ho sentito una volta in concerto e ho pensato – ecco un batterista con il quale vorrei suonare …!
Viviamo lontani, in angoli diversi, ma la musica ci riunisce. “Che roba”, rispondo in genere se qualcuno mi racconta qualcosa di incredibile o divertente. CheRoba vive. Che roba!
CHF 25