Egregio signor Presidente del Consiglio di Stato,
Egregi signori Consiglieri di Stato,
Abbiamo appreso nella seduta di agosto della Piattaforma di dialogo Cantone-Comuni le nuove misure che si intendono adottare nel 2016 per il risanamento delle finanze cantonali.
I rappresentanti della “Conferenza collaborazione intercomunale dei Comuni del Mendrisiotto”, riunitisi a Balerna lo scorso 10 settembre 2015, dopo ampia discussione hanno deciso di esprimere la loro contrarietà nei confronti del nuovo onere, che va ad accumularsi a quelli inseriti recentemente nei bilanci come partecipazione al risanamento delle finanze del Cantone per un importo di fr. 25’000’000.–, rispettivamente a quelli chiesti ai Comuni negli anni passati.
Oltretutto la tempistica risulta ristretta, giungendo la misura proprio contestualmente all’allestimento dei preventivi comunali e in un momento difficile anche per gli enti locali, confrontati con una continua erosione di risorse causata appunto dal ribaltamento dei costi, come pure dal calo degli introiti fiscali come conseguenza della bassa congiuntura, il tutto con il grosso rischio di collasso e di dover quindi tagliare servizi e personale per evitarlo.
In ogni caso i Municipi del Mendrisiotto non ritengono corretto il modo di agire, che prevede un’imposizione unilaterale del Cantone, senza una preliminare ed approfondita discussione all’interno della piattaforma Cantone/Comuni mirante a una diversa ripartizione dei compiti e delle competenze come previsto dal progetto Ticino 2020.
Per il futuro si auspica quindi un maggior coinvolgimento per evitare di finire sempre per prendere semplicemente atto di una decisione del Governo, mentre nell’immediato si ribadisce la piena opposizione ai previsti oneri nell’ambito del preventivo 2016 e si richiede un incontro con la Commissione della Gestione.
Si annuncia di conseguenza che i nuovi presunti oneri non verranno iscritti nei rispettivi preventivi comunali per il 2016.
Nel contempo, teniamo a porgere, egregio signor Presidente del Consiglio di Stato ed egregi signori Consiglieri di Stato, l’espressione della nostra distinta stima.