PREAVVISO ALLA MOZIONE DEL CONSIGLIERE COMUNALE MARIANO MUSSO “VISIONI FUTURE PER IL TERRITORIO” PER LA REALIZZAZIONE DI UN VIGNETO AD ARZO IN LOCALITÀ LA PERFETTA, NONCHÈ UN ULIVETO NELLA ZONA SOTTOSTANTE LA CHIESA DI SANTO STEFANO A PEDRINATE
Al lodevole
CONSIGLIO COMUNALE
6830 C h i a s s o
Egregio signor Presidente,
Gentili signore, egregi signori Consiglieri comunali,
La mozione suindicata chiede di avviare due studi di fattibilità per la realizzazione di un vigneto ad Arzo in località “La Perfetta”, nonché un uliveto nella zona in prossimità della Chiesa di Santo Stefano a Pedrinate.
Vigneto ad Arzo in località “La Perfetta”
La proposta di realizzare un vigneto ad Arzo sul terreno di proprietà del Comune di Chiasso, in località “La Perfetta” (mappale 855 RFD Mendrisio-Arzo), era già stata analizzata alla fine degli anni ‘80 su sollecitazione di un esponente del ramo viti-vinicolo.
L’area interessata dall’ipotetico progetto è rappresentata dalla parte terrazzata, che dà sul centro-paese di Arzo, di una superficie potenzialmente sfruttabile pari a ca. 4’200 mq.
All’epoca, la richiesta di un ampliamento della zona viticola era stata inoltrata alla Sezione Agricoltura dell’allora Dipartimento dell’Economia Pubblica e l’Ufficio dell’Agricoltura aveva comunicato il 18 dicembre 1989 come l’area in oggetto facesse parte dell’inventario dei terreni secchi.
Dopo diverse corrispondenze e incontri con i servizi cantonali preposti, il Municipio, mediante ris. mun. 649 del 17 maggio 1994, aveva risolto di soprassedere al progetto finalizzato alla realizzazione di un vigneto nei pressi dello stabile “La Perfetta”.
Il vigente Piano Regolatore, Piano del Paesaggio del Comune di Mendrisio, destina l’area terrazzata del mappale 855 RFD Mendrisio, quale prato secco, oggetto d’importanza nazionale n. 1615.
È stato quindi nuovamente richiesto un parere scritto al Municipio di Mendrisio, alla Sezione dell’Agricoltura del Dipartimento Finanze ed Economia e all’Ufficio cantonale della Natura e del Paesaggio, sulla possibilità d’impiantare un vigneto e, tramite scritto del 31 gennaio 2017, l’Ufficio Natura e Paesaggio ha ribadito che la piantagione e la conduzione di un vigneto non sono compatibili con gli obiettivi di protezione dei prati e pascoli secchi d’importanza nazionale.
Alla luce di detta presa di posizione, l’idea in disamina va quindi accantonata.
Uliveto a Pedrinate
La zona indicata nella mozione è inserita in zona forestale.
Senza pretesa di passare per esperti in materia, si osserva che le esigenze climatiche della pianta dell’ulivo, pur distinguendosi per longevità e frugalità, sono notevoli e in quanto pianta eliofila, soffre l’ombreggiamento.
Il fattore climatico determinante sulla distribuzione dell’olivo è la temperatura: la pianta manifesta sintomi di sofferenza a temperature di 3 / 4° C, poiché al di sotto di queste temperature gli apici dei germogli disseccano. Forti gelate al di sotto dei -7 gradi possono provocare la morte di tutto l’apparato aereo con sopravvivenza della sola ceppaia. Alle nostre latitudini tali situazioni durante il periodo invernale non sono insolite, pur stante il fatto che alcuni esemplari a Pedrinate in zone particolarmente protette, sono nondimeno presenti, sono sopravvissuti e si presentano anche abbastanza rigogliosi.
Vi è comunque da considerare che il terreno preconizzato, presenta un declivio importante, non adatto alla piantumazione degli ulivi ed inoltre il substrato è roccioso.
Ferme queste premesse, non appartenendo l’ulivo alle piante forestali, la concretizzazione del progetto è subordinata all’approvazione della richiesta di dissodamento per scopi agricoli da presentare in base alla Legge federale sulle Foreste (LFo).
Giusta l’articolo 3 LFo, l’area forestale non va diminuita. La foresta deve essere conservata quale ambiente naturale di vita e nella sua estensione e ripartizione geografica. Deve inoltre poter continuare a svolgere le sue funzioni protettive, sociali ed economiche.
Ne consegue che i dissodamenti sono di principio vietati (art. 5 cpv. 1 LFo). Si considera dissodamento ogni cambiamento, durevole o temporaneo, delle finalità del suolo boschivo (art. 4 LFo).
Giusta l’art. 5 cpv. 2 LFo può venir concessa una deroga, se il richiedente comprova l’esistenza di gravi motivi preponderanti rispetto all’interesse alla conservazione della foresta, e se sono inoltre adempiute le condizioni seguenti:
a) l’opera per la quale si richiede il dissodamento è attuabile soltanto nel luogo
previsto;
b) l’opera soddisfa materialmente le condizioni della pianificazione del territorio;
c) il dissodamento non comporta seri pericoli per l’ambiente.
Interessi finanziari, quali uno sfruttamento più redditizio del suolo o l’acquisizione di terreno a buon mercato per scopi non forestali, non sono considerati gravi motivi (art. 5 cpv. 3 LFo).
Indipendentemente dalle questioni di natura gestionale del progetto, tutt’altro che scontate, volte ad individuare un’azienda agricola in grado di gestire l’impianto, le contro-indicazioni emerse da un’analisi sommaria della proposta in questione ci inducono a formulare preavviso negativo alla proposta.
Pertanto sulla scorta delle motivazioni qui esposte, si chiede di voler
r i s o l v e r e:
LA MOZIONE DEL CONSIGLIERE COMUNALE MARIANO MUSSO “VISIONI FUTURE PER IL TERRITORIO” PER LA REALIZZAZIONE DI UN VIGNETO AD ARZO IN LOCALITÀ LA PERFETTA, NONCHÈ UN ULIVETO NELLA ZONA SOTTOSTANTE LA CHIESA DI SANTO STEFANO A PEDRINATE È RESPINTA. ———————————–
Vogliate gradire, egregio signor Presidente, gentili signore ed egregi signori Consiglieri comunali, l’espressione della nostra stima.
RISPOSTA DEL MUNICIPIO DI CHIASSO ALL’INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE COMUNALE CARLO COEN SULLE INTENZIONI DELLA CONFEDERAZIONE DI CREARE UN NUOVO CENTRO DI REGISTRAZIONE E PROCEDURA NEL BASSO MENDRISIOTTO, NONCHE’ SULL’APERTURA DA PARTE DELLO STATO ITALIANO DI UN ALTRO CENTRO A CAVALLASCA, ITALIA
Signor Consigliere comunale,
Come noto e riportato dagli organi di stampa, in data 3 febbraio 2017 la Consigliera federale Simonetta Sommaruga, alla presenza del Presidente del Consiglio di Stato del Canton Ticino Paolo Beltraminelli e del Consigliere di Stato Norman Gobbi, ha organizzato un incontro fra i rappresentanti dei Municipi di Balerna, Chiasso e Novazzano, in territorio di quest’ ultimo Comune, per informare i diretti interessati che il nuovo Centro federale d’asilo in Ticino sarà costruito su un terreno di proprietà delle FFS a cavallo fra i due Comuni di Balerna e Novazzano, in zona Pasture.
Si calcola che questa nuova struttura dovrebbe aprire i battenti attorno al 2021.
Per contro l’attuale struttura del Centro di registrazione e procedura a Chiasso sarà adibito a Punto di primo contatto, ossia una struttura, al cui interno svolgere le operazioni di registrazione dei richiedenti l’asilo accolti.
Da quanto esposto sopra, ne risulta che la Segreteria di Stato della migrazione di Berna ha comunicato la necessità di implementare una soluzione transitoria, per la quale verrà istituito un Gruppo di lavoro tecnico – operativo, per la cui costituzione si attendono ancora istruzioni circa la sua composizione.
Per quanto attiene al Centro di Cavallasca, previsto nell’ex-caserma della Guardia di finanza, edificio che, a quel che si è letto, necessita di un intervento di ristrutturazione e che dovrebbe ospitare una cinquantina di persone, non è facoltà del Comune di Chiasso interferire in decisioni di uno Stato sovrano e si ritiene che nemmeno le Autorità federali siano intenzionate a farlo.
Voglia gradire, signor Consigliere comunale, l’espressione della nostra stima.