Nell’Amministrazione federale delle Dogane è in corso una riforma epocale: Guardie di Confine e Dogana commerciale saranno “fusionate”. Con un postulato ho chiesto maggiore trasparenza e attenzione alla realtà di chi lavora al fronte. Va mantenuta l’attuale decentralizzazione e i confini vanno controllati non solo in ottica amministrativa ma sempre anche di sicurezza interna. La ristrutturazione in corso – che tocca in maniera rilevante anche il Ticino – non ha alcun avvallo politico e uno scenario chiaro di coinvolgimento dei vari livelli istituzionali. Tra il personale vi sono grosse preoccupazioni: sulla carta tutto può essere unito e reso efficiente, ma nella pratica si tratta di professioni diametralmente opposte.
Titolo:
Rapporto sugli scenari futuri di controllo delle frontiere nazionali e su eventuali modifiche legislative necessarie.
Richiesta:
Il Consiglio federale è incaricato di elaborare un rapporto che presenti i progetti in corso e gli scenari a medio termine in materia di controllo delle frontiere nazionali, anche in relazione a eventuali adattamenti legislativi necessari. Il rapporto tiene in considerazione i progetti correnti di riforma interni all’Amministrazione federale delle dogane nonché gli sviluppi del contesto legislativo e geopolitico internazionale.
Motivazione:
La Dogana commerciale e il Corpo delle Guardie di Confine – in sinergia con altre autorità federali e cantonali – sono, non solo al confine, attori centrali della sicurezza interna (criminalità, migrazione illegale, lotta contro il contrabbando e controlli di identità), proteggono la popolazione e l’ambiente (derrate alimentari, animali, vegetali, merci pericolose, ecc.), sorvegliano l’importazione e l’esportazione di determinate merci, e riscuotono dazi, tributi e tasse. L’attuale organizzazione con una strategica suddivisione dei ruoli tra gli Specialisti doganali e il Corpo delle Guardie di Confine, in collaborazione con le differenti autorità cantonali, gode di apprezzamento. I riscontri operativi sono positivi e nel contesto internazionale la Svizzera risponde con efficacia ai costanti mutamenti sui vari fronti citati.
L’evoluzione del contesto geopolitico internazionale, gli sviluppi dell’acquis di Schengen, le riforme legislative interne e i progetti di riforma correnti interni all’Amministrazione federale delle dogane modificheranno in maniera significativa il futuro del controllo delle frontiere nazionali.
Un rapporto che riassuma e presenti i vari scenari nonché i progetti in corso permetterebbe a tutti gli attori coinvolti di costruire le basi e le dinamiche necessarie a uno sviluppo positivo. Il rapporto deve considerare la necessità di eventuali modifiche di basi legali per accompagnare e consolidare le riforme previste. Considerata l’attuale struttura, va approfondita l’organizzazione decentralizzata e la disponibilità di sufficiente personale armato. Da un punto di vista organizzativo il rapporto deve tenere in considerazione le conseguenze delle riforme previste sul personale in servizio, sulle necessità di formazione interna e sulla politica di assunzione e formazione del personale nei prossimi anni.
Marco Romano
Consigliere nazionale PPD/TI
Municipale della Città di Mendrisio