Delegati chiaramente per la responsabilità individuale, l’innovazione e la trasparenza dei costi
Libertà, coesione e progresso – questi tre valori del PLR si basano sul principio della responsabilità. È nostra responsabilità garantire che le generazioni future ereditino un ambiente sano e ben conservato. Gli effetti delle attività umane, come il cambiamento climatico e la diminuzione della biodiversità, rappresentano una sfida importante. Il 78% dei nostri membri ci richiede un maggiore impegno. L’odierna Assemblea dei delegati ha portato a conclusione un ampio e profondamente radicato dibattito democratico che è durato diversi mesi. Il risultato è una politica ambientale e climatica forte, liberale e ambiziosa, sostenuta da tutti gli organi del nostro partito. La posizione si basa sui principi liberali di responsabilità individuale, innovazione e trasparenza dei costi e fungerà da linea guida per la nostra politica dei prossimi anni. Sui diversi piani istituzionali, il PLR tradurrà ora questi principi in azioni concrete.
Oggi a Zurigo-Altstetten circa 350 delegati del PLR hanno trascorso più di sei ore a dibattere intensamente del rafforzamento della nostra posizione nella politica ambientale e climatica. In totale, vi erano in discussione oltre 50 proposte. Con questa Assemblea dei delegati si è concluso un discorso democratico molto ampio e profondamente radicato che è durato diversi mesi. Dopo il sondaggio di aprile, il gruppo di accompagnamento insieme alla Commissione per l’ambiente e l’energia (inclusi i membri della CAPTE), la direzione e la Conferenza dei presidenti dei partiti cantonali (CPP) hanno elaborato una posizione in occasione di numerosi incontri, che è stata oggi approvata dai delegati con 190 voti favorevoli 19 contrari e un’astensione.
La responsabilità individuale e la libertà ci indicano la via
La politica liberale è caratterizzata dalla fiducia nel progresso, guidata dalla ricerca e dall’innovazione. La responsabilità individuale e la libertà ci guidano. Ciò richiede neutralità tecnologica, mercati funzionanti e concorso d’idee. Incentivi inefficaci e ostacoli normativi devono quindi essere smantellati in modo coerente. Devono essere create le condizioni quadro affinché la responsabilità individuale possa svilupparsi. In questo senso, i Cantoni e la Confederazione – ma anche i vari settori economici – hanno il dovere di contribuire a creare questo tessuto.
Tuttavia, le conseguenze delle nostre azioni non sono sempre evidenti. Per questo motivo, è necessario adottare misure generali basate sul principio “chi inquina paga” che garantiscano la trasparenza dei costi. Misure che devono essere neutrali in termini di onere complessivo. Inoltre, gli strumenti di gestione devono essere attuati, laddove possibile, a livello internazionale. Solo quando la responsabilità individuale e le misure di gestione non hanno effetto, si rendono necessarie restrizioni di più ampia portata.
La politica ambientale è politica economica
Solo un’economia forte può portare al benessere e quindi consentire misure efficaci nell’ambito ambientale e climatico. Solo il progresso economico lascia spazio alla ricerca e all’innovazione, che a sua volta rende possibili soluzioni ai problemi. Una politica ambientale liberale radicale di questo genere rappresenta un’opportunità per la società e per la politica economica. I divieti generali, invece, significano immobilismo e non appartengono ad un mondo libero. I cittadini non vogliono vivere in un mondo fatto di divieti. Vogliono proposte orientate al futuro e alle possibili soluzioni; proposte vicine alle persone. Vogliono misure mirate e che siano sostenibili: ecologiche, economiche e sociali. Solo in questo modo possono essere efficaci, accettate e finanziabili. Come partito responsabile stiamo affrontando questa sfida. Se non facessimo nulla, in futuro vivremmo in un mondo di divieti.
Il pacchetto di misure per una politica ambientale liberale radicale
Le misure a cascata derivate dai principi liberali radicali – che vanno dalla responsabilità individuale al controllo, fino alle restrizioni più severe – si sviluppa attraverso quattro i capitoli.
• La natura è la base della nostra vita. Il buon funzionamento del nostro ecosistema si basa sulla biodiversità. Per preservare questa diversità, è necessario adottare misure per migliorare la qualità del suolo, dell’aria e dell’acqua. Ma occorrono anche misure per combattere l’espansione urbana e migliorare la protezione delle acque. In futuro, i pagamenti diretti nell’agricoltura dovranno essere effettuati in modo più ecologico. La ricerca e l’innovazione verso un’agricoltura più efficiente devono essere intensificate. Se tali misure non dovessero produrre l’effetto auspicato, i prodotti fitosanitari particolarmente nocivi dovranno essere vietati in via sussidiaria.
• L’alloggio include la scelta del sistema di riscaldamento e dell’edificio, nonché il consumo di elettricità. Con circa il 27%, gli edifici sono la seconda causa di emissioni di CO2 dopo il traffico. Per questo motivo sono necessari ulteriori miglioramenti nonostante le misure di riduzione delle emissioni già esistenti, che hanno dimostrato la loro efficacia. L’accelerazione della ristrutturazione degli edifici dovrebbe quindi essere perseguita attraverso migliori condizioni quadro, ad esempio nel diritto di locazione. Gli strumenti di gestione che già dimostrano di avere successo, come la tassa sul CO2 sui combustibili, devono essere mantenuti. Ciò vale anche per gli incentivi attraverso il programma di ristrutturazione degli edifici.
• Il lavoro e la formazione svolgono un ruolo decisivo nel campo della protezione del clima e dell’ambiente. Solo chi è informato può agire responsabilmente. L’attenzione non è incentrata solo sulle azioni personali, ma anche sui risultati raggiunti dall’economia nel suo insieme. Per questo motivo è necessario promuovere un utilizzo efficiente delle risorse rompendo i monopoli di Stato e consentendo una maggiore innovazione. Inoltre, è necessaria maggiore flessibilità sul mercato del lavoro, ad esempio in termini di orario e di luogo di lavoro, in modo da ridurre il traffico pendolare. I sistemi di accordi internazionali sugli obiettivi che hanno dimostrato il loro successo devono essere ampliati, eliminando i limiti artificiali di partecipazione delle imprese alla legge sull’energia e alla legge sul CO2.
• La mobilità stradale, ferroviaria e aerea fa parte della libertà individuale ed è quindi espressione di benessere e parte importante della vita quotidiana. Con il 32% circa, i trasporti sono la causa principale delle emissioni di CO2 in Svizzera. Il nostro approccio nel settore dei trasporti deve quindi essere modernizzato: per promuovere una mobilità a basse emissioni di CO2 servono in primo luogo le infrastrutture da promuovere attraverso un sistema d’incentivi nei condomini o parcheggi pubblici. Affinché i viaggiatori possano disporre di una base decisionale migliore, è necessaria una maggiore trasparenza per quanto riguarda le emissioni di CO2 nel trasporto aereo. Nel trasporto su rotaia e su strada, il principio “chi inquina paga” deve essere ancorato più saldamente. Una tassa globale di incentivazione sui carburanti come la benzina e il diesel sarebbe una buona idea. Ma deve essere integrata in un concetto globale che comprenda sia gli aspetti regionali sia i prelievi esistenti. I delegati si sono espressi infine per una tassa sui biglietti aerei per rafforzare l’innovazione e la protezione del clima nel trasporto aereo.
Il documento programmatico verrà ora finalizzato e sarà a disposizione nella sua forma definitiva all’inizio della prossima settimana.
PLR.I Liberali Radicali. Avanti insieme.