Dopo tre mesi di chiusura in casa propria, si è ripreso poco lentamente a lavorare, a berci l’aperitivo al bar e ad andare a mangiare e fare shopping. Se un mese fa in ogni negozio vi era l’addetto alla sicurezza, tipo disinfettava le mani, contava le persone nei negozi e ti chiedeva pure la carta d’identità, oggi un semplice tubetto incustodito per disinfettarsi le mani e tutto il resto non fa più testo. Io non sono in grado di dire se sia giusto o sbagliato, se ci hanno propinato sistemi di vita corretti oppure no, se continuano a tenerci sotto pressione per cercare di renderci massa manipolabile in tutto e via dicendo. Di fatto vedo e ricevo in redazione molti scritti ed osservazioni di chi ha perso il lavoro, di chi non ha la certezza dello stipendio, insomma di una situazione difficile per molta popolazione, oltretutto colpevolizzata di comportamenti disdicevoli. Vedo e constato come anche chi cerca di manipolare il nostro pensiero non è certamente degno di coerenza. Ma se da una parte siamo stati ligi ed obbedienti all’inverosimile a cosa ci diceva il governo, il Governo ha messo sul piatto di molti imprenditori (di regola medio grandi) mezzi economici straordinari senza troppe verifiche, assistiamo ora a un fiume di parole inutili e vuote da parte di politici, partiti e virologhi, che sembra ne sappiano tutti una più del diavolo. Per far ripartire l’economia ora chi ha ricevuto soldi dallo Stato deve capire che molti operai e commercianti piccoli, e artigiani sono in difficoltà e se vogliono che questi acquistino beni dovranno essere proposte prestazioni a costi limitati ed interessanti. Gli impianti di risalita del cantone Ticino, che applicano tariffe inavvicinabili per il popolino, offrono per questo periodo una promozione del 50%. Questo è il primo esempio di come bisogna approcciarsi ai turisti, siano essi di casa nostra che esteri. E permettere a tutti, anche a noi di visitare luoghi incantevoli del nostro Ticino. Ci aspettiamo dalle ditte che almeno abbiano ricevuto soldi per pagare gli stipendi ai loro dipendenti, la stessa sensibilità. Pensiamo al settore edilizia, pensiamo al settore alimentare e ad altri settori che devono assolutamente ripartire. Permettere di tenere aperto i vari negozi, strutture e non accorgersi che in giro ci sono molti meno soldi sarebbe come picchiarsi il martello sui propri piedi. Meglio poco che il nulla, e se il poco oggi permetterà una ripresa, domani ritorneremo a stare bene. Tra l’altro è un gesto di riconoscenza verso lo Stato di chi ha beneficiato milioni e milioni di soldi pubblici!
Faido, 7 giugno 2020 – Tuo Pizzico