Dal un lato la grande piazza su cui affaccia il complesso appena inaugurato del LAC, il nuovo centro culturale della città di Lugano. Dall’altro un bel giardino ricavato nell’ex chiostro del convento con al centro uno stupendo ulivo secolare. E nel passaggio tra i due affascinanti ambienti, un locale che a pochi giorni dalla sua apertura già si avvia a diventare un sicuro punto di riferimento dell’accoglienza e della ristorazione ticinese.
Il progetto nasce dalla volontà imprenditoriale di Giorgio Azzarà e dei fratelli Scaletta, per conto della F.A.S. International SA, che ha colto l’opportunità offerta da questa straordinaria location, in un luogo destinato ad affermarsi come polo d’eccellenza della vita culturale, e non solo, cittadina. A ciò si aggiunga il prestigio di essere ospitati al piano terra e al -1 di un edificio che, con le sue reminiscenze storiche unite ad una veste contemporanea, costituisce senza alcun dubbio uno dei più bei palazzi della città. Grazie alla collaborazione con l’architetto milanese Andrea Langhi, che vanta una lunga esperienza nel settore, è stato creato uno spazio che negli arredi interni, sobri e al tempo stesso lussuosi, riflette appieno l’eleganza e lo stile del palazzo in cui si colloca e al tempo stesso rappresenta il necessario completamento rispetto ai servizi una struttura come il LAC, con tutta la sua importanza artistica e culturale, strategica per il futuro sviluppo di Lugano, ma che non prevede al suo interno un adeguato punto di ristoro.
Il locale può accogliere fino a 50 persone sedute (a cui se ne aggiungono nella stagione estiva altrettanti distribuiti nei due dehors) e si propone come uno spazio che dalla colazione del mattino fino alla cena serale, passando per il pranzo di mezzogiorno, l’ora del tè e l’aperitivo, offre sempre una proposta all’altezza delle più raffinate esigenze senza tuttavia pretese di presuntuosa esclusività.
Il progetto di ristorazione punta decisamente su un servizio eccellente in ogni momento della giornata, proponendo un concetto di locale accessibile in momenti diversi della giornata ma sempre con la certezza di trovare quanto di meglio ci possa attendere da una cucina precisa, naturale, ineccepibile, portata avanti da giovani di provate capacità, sotto l’occhio attento di uno ideatore di progetti gastronomici di assoluta qualità come Fabio Barbaglini.
Chef talentuoso, comunicativo e con una forte personalità culinaria Fabio Barbaglini vanta infatti un percorso che parla di contemporaneità, una cucina che prende forma dalla ricerca e dall’evoluzione continua, per cogliere la quintessenza del gusto; esplorazioni di sapori autentici, sapientemente equilibrati, in armonia con la natura, con lo scopo di innovare ed emozionare. Una filosofia concettualizzata nell’essenza di una “naturale concezione del gusto”, un viaggio sensoriale in movimento, da condividere con chi è alla ricerca della vera cucina d’autore.
Alla base del progetto di cucina proposto dal Palace Caffè vi è dunque un grande rispetto per le materie prime e per la cultura gastronomica. La sua filosofia in cucina si orienta verso un modo puro di trattare gli alimenti, o elementi, un rispetto della stagionalità, un’armonia, una ricerca del gusto e dell’equilibrio dei sapori autentici. Secondo Barbaglini non esiste una gastronomia pura senza una pura lettura di tutto ciò che in essa prende forma e si evidenzia. Dalla sensibilità a cogliere i profumi, dal plasmare la materia, alla precisione nel fare esaltare le caratteristiche primarie degli elementi, al pensiero e ai ricordi che vogliamo manifestare, attraverso l’estrema ricerca dell’essenziale.
Ogni elemento – dichiara Fabio Barbaglini – deve essere preservato da ogni sofisticazione e fatto degustare nella sua più integra e totale purezza. La ricerca di tecniche, non per forza legate alle tecnologie, atte a preservare tutte queste peculiarità sono il primo e indispensabile passo per creare una linea gastronomica di qualità. Da un sapore nitido e dalla combinazione con altri, nascono gli accordi per creare un’opera completa ed intensa se eseguita con minuziosa precisione. Queste considerazioni sono alla base di ciò in cui credo, e sono alla base di ciò che ogni chef a mio avviso deve esprimere: evidenziare la materia, per arrivare a tramettere i propri pensieri e la personale filosofia di cucina, al fine di mettere l’alta gastronomia al servizio della gente. E al Palace Caffè lo faremo partendo proprio da salumi, formaggi, verdure e altri prodotti assolutamente perfetti, capace con il loro solo sapore di imprimersi nella memoria dei nostri ospiti.
Fabio Barbaglini: Un giovane chef già stellato
Nato a Desio (Mi) l’8 settembre 1974, vive ad Arona (No) sul Lago Maggiore dove inizia all’età di quattordici anni i primi passi nelle cucine di ristoranti locali. L’anno successivo si reca in Svizzera prestando servizio in hotel a 5 stelle quali il Royal a Crans-Montana ed il Badrutt’s Palace a St. Moritz.
Conclusi contemporaneamente gli studi presso la Scuola Alberghiera a Stresa, e rientrato in Italia, inizia la sua esperienza più significativa: quella come capo partita all’ Antica Osteria del Ponte a Cassinetta di Lugagnano (3 stelle Michelin) in cui ha potuto identificare Ezio Santin come suo maestro di cucina. Successivamente, nel 1998, ha aperto il suo ristorante il “Caffè Groppi” a Trecate (No) nel quale ha esercitato fino a gennaio 2007.
Le soddisfazioni ottenute con tale esercizio non sono mancate: nel 1999 ha avuto il premio La Performance dell’Anno per conto della guida de L’Espresso; nel 2002 il premio Giovane Chef dell’Anno sempre per conto della guida de L’Espresso; nel 2003 finalista al Cuoco dell’Anno, rassegna tenutasi a Campione d’Italia; nel 2004 1 stella Michelin.
Da marzo 2007 ha operato come chef e responsabile di tutti gli eventi gastronomici presso il Monterotondoresort a Monterotondo di Gavi (Al). Il ristorante del resort (La Gallina) è stato considerato in quell’anno il ristorante che ha fatto il miglior salto di qualità e premiato con La Performance dell’Anno per la guida de L’Espresso. Da dicembre 2009 a luglio 2012 ha operato in qualità di executive chef presso il Mont Blanc Hotel Village di La Salle portando il ristorante La Cassolette all’attribuzione di alcuni riconoscimenti quali la stella per la guida Michelin 2011 e la performance dell’anno per la guida de L’Espresso 2011. Nel settembre 2012 si è reso autore della riapertura, in qualità di chef-patron, dell’Antica Osteria del Ponte a Cassinetta di Lugagnano, un luogo simbolo della ristorazione, celebrata anche a livello internazionale. La nuova filosofia che ha voluto rilanciare “La Cassinetta” si può sintetizzare nella “naturale concezione del gusto” esaltando il principio di una cucina con sapori autentici. Attualmente si occupa di consulenze e progetti per la ristorazione.

LAC: il nuovo centro culturale della Città di Lugano
LAC Lugano Arte e Cultura è il nuovo centro dedicato alle arti visive, alla musica e alle arti sceniche, che si candida a diventare uno dei punti di riferimento culturali della Svizzera, con l’intento di valorizzare un’ampia offerta artistica ed esprimere l’identità di Lugano quale crocevia culturale fra il nord e il sud dell’Europa. All’interno della suggestiva struttura architettonica affacciata sul lago, progettata dall’architetto Ivano Gianola, trova spazio una ricca programmazione di mostre ed eventi, stagioni musicali, rassegne di teatro e danza, insieme a una varietà di iniziative culturali e un folto programma di attività per i giovani e le famiglie. Al LAC ha infatti sede il Museo d’Arte della Svizzera italiana, Lugano nato dall’unione tra il Museo Cantonale d’Arte e il Museo d’Arte della città di Lugano. I suoi tre piani espositivi ospitano la collezione permanente della città di Lugano e del Cantone Ticino, mostre temporanee e installazioni site specific. Una nuova sala concertistica e teatrale da 1000 posti, interamente rivestita in legno e dotata di una speciale conchiglia acustica modulare e rimovibile, accoglie invece un ampio calendario di spettacoli performativi e concerti. È la sede principale delle stagioni di LuganoInScena e di LuganoMusica (la nuova denominazione di Lugano Festival) alle quali si affiancano le attività della Compagnia Finzi Pasca e dell’Orchestra della Svizzera italiana (OSI), come pure parte della stagione concertistica della Radiotelevisione Svizzera di lingua Italiana (RSI).
Il Grand Palace: un prestigioso edificio storico
Il Grand Hotel Palace è uno degli edifici simbolo della città di Lugano e ha contribuito alla sua storia e al suo sviluppo nel corso degli anni. La struttura, per la sua posizione e caratteristiche, diventa fondamentale per le nuove strategie della città di Lugano già nel 1994, quando l’acquista e decide di destinare il terreno circostante la proprietà al nuovo polo culturale cittadino con la costruzione di un teatro e di un museo. Grazie alla visione imprenditoriale coraggiosa di Sergio e Geo Mantegazza e all’estro creativo dell’architetto Giampiero Camponovo, l’intervento ha conservato quello che era lo spirito del vecchio hotel, e ne ha ricostruito alcuni parti in maniera più contemporanea, La ristrutturazione completa dell’edificio mantiene le prestigiose facciate originali sui due lati verso il lago, mentre internamente la costruzione viene completamente rifatta, permettendo di ottenere ogni confort e massima flessibilità a livello di pianta, impiantistica e rifiniture di lusso. Il progetto gode di una magnifica vista panoramica sul lago e sul golfo di Lugano. Il complesso consta di 28 appartamenti di grande prestigio e con ampie metrature, con balconi originali che si affacciano sul lago e soffitti di 4 metri al primo piano ed oltre 3 metri ai piani superiori, oltre che di 85 posti auto coperti. L’ubicazione garantisce non solo la posizione soleggiata durante tutto il giorno e la vista panoramica ma la praticità di essere nel pieno centro storico, con ogni servizio e comfort raggiungibile comodamente a piedi.