È notizia del 2 dicembre che la Zecca federale “Swissmint” dedicherà nel 2020 una moneta commemorativa all’immenso Roger Federer e – per la prima volta nella storia – verrà omaggiata una persona ancora in vita. Il campionissimo ha subito rilanciato sul suo account ufficiale d’Instagram, seguito da ben 7 milioni di persone, questa notizia. Il “post” in questione al momento in cui sto scrivendo questa lettera ha totalizzato quasi 500 mila visualizzazioni, ottenendo oltre 110 mila “like”. Si tratta di numeri pazzeschi che hanno letteralmente mandato in “tilt” il sito della “Swissmint” (io non sono riuscito ad accedervi e compare da ore una pagina di errore). Si prospettano grandi affari per la Zecca federale! Sarò onesto, questa operazione di marketing di quarta lega sulle spalle del nostro eroe non mi piace per nulla. Infatti questa moneta, senza l’effige del più famoso tennista al mondo, altro non sarebbe che paccottiglia. Questi soldi speciali (dal valore nominale di 20.- franchi) non hanno alcun rilievo in numismatica; lo testimonia il fatto che secondo il catalogo delle monete svizzere (la mia edizione è del 2014) esse valgono soltanto una trentina di franchi al pezzo anche dopo diversi anni. Ci sono pochissime eccezioni; quella che risalta di più agli occhi è il 2004 quando si è voluto celebrare i 100 anni della Fifa, la moneta è valutata 280.- franchi (sempre secondo l’edizione di 5 anni fa). L’anno successivo a questa “anomalia statistica” la si è dedicata al Salone dell’ Auto di Ginevra; ebbene la quotazione è di soli 30.- franchi. Il valore è fortemente influenzato dal tema che rappresenta cosa che si ripercuote sulla domanda e sull’offerta; è quindi molto probabile che la moneta aumenterà di valore sulla falsa riga di quanto successo con quella della Fifa, ci vuole solo un po’ di pazienza. Ho però l’impressione che Roger Federer venga visto un po’ da tutti i santoni del marketing come un uomo in grado di far fare cassetta (senza sforzo) come il miglior radar posizionato nei pressi di un inspiegabile cambio di velocità. Lo abbiamo visto pure in diversi tornei di tennis (penso in particolare al Master di Roma) dove gli organizzatori aumentano il prezzo dei biglietti a seconda della presenza o meno del basilese, penso però anche a tutto quello che c’è dietro all’immenso “circo del merchandising”, senza dimenticare gli improvvisati che scrivono un libro su di lui nella speranza di vendere qualche copia in più; tutti espertissimi di Federer ma poi magari nemmeno hanno mai ammirato una sua partita dal vivo. Se volete però fare un affare e avete la pazienza di aspettare una quindicina di anni per un’ eventuale rivalutazione e vendita per “farci la cresta”, provate ad accedere al sito della “Swissmint”. Io non ce l’ho fatta. Auguri.
Alessandro Berta (Gordevio)