Prossimamente a Mendrisio voteremo per la trasformazione dell’azienda municipalizzata AIM in AIM SA. Oltre il 70% dell’energia elettrica distribuita annualmente ai clienti finali in Ticino, passa da distributori di proprietà dei comuni ma organizzati in società anonima come AIL, SES, AGE e AEM. Mendrisio non s’inventa niente di nuovo. E’ quindi errato sostenere che si tratta di una privatizzazione. Il carattere pubblico dell’azienda non viene in alcun modo toccato: il cambiamento della forma giuridica dell’AIM mantiene al 100% la proprietà del comune e quindi dei cittadini. L‘attuale legge, alla quale fa capo l’AIM data del 1907. Cambiando forma giuridica, si adotta quella di diritto privato che permette un funzionamento operativo più dinamico e flessibile in futuro senza cambiare in alcun modo finalità, proprietà e controllo sull’azienda stessa. Maggiore flessibilità e una conduzione aziendale moderna permettono più vantaggi per tutti. Sono esplicitamente definiti nella strategia AIM , obiettivi importanti come arrivare a fornire un mix elettrico al 100% rinnovabile (già divenuto realtà nel 2016) e diventare il centro di competenza del Mendrisiotto. Le AIL forniscono per esempio già oggi a tutti i clienti privati della città di Lugano energia rinnovabile al 100%. Mendrisio vuole seguire un modello che funziona e non comporta svantaggi né per noi cittadini, né per i dipendenti che avranno un buon contratto collettivo di lavoro. La politica energetica comunale potrà essere attuata nello stesso modo e con maggior efficienza e dinamicità tramite le AIM SA. I referendisti temono una perdita di controllo democratico sull’azienda rispetto alla forma attuale. E’ davvero così? In realtà ogni cambiamento importante di gestione, gli indirizzi strategici e tanto più un cambiamento di proprietà delle azioni devono essere autorizzati e votati democraticamente dalle autorità comunali e non sono attuabili dal nuovo CdA dell’azienda. Il Cda stesso è nominato ogni quadriennio dal legislativo. Il referendum è una questione ideologica. Il cambiamento proposto, adottata a grande maggioranza dal legislativo e unanime dal municipio, è un’evoluzione per meglio adattarsi senza svantaggi reali al mercato energetico globalizzato, che merita, essere sostenuta a pieni voti! Ciò che la trasformazione giuridica non ci potrà garantire è il progressivo risparmio energetico che tutti dovremmo sostenere con il nostro comportamento individuale per una gestione sostenibile delle fonti energetiche nel futuro!