Ma prima di parlare dell’insediamento, non ci è sfuggita l’intervista al Presidente della Lombardia, tale Attilio Fontana che con un’arroganza estrema ha dichiarato che se a noi non vanno bene i frontalieri se li riprende tutti lui, senza problemi, menzionando la forza della sua regione. 80’000 persone che ogni giorno valicano il confine per lavorare in Ticino a condizioni privilegiate rispetto se lavorassero in Italia, fermo restando che troverebbero lavoro in Lombardia. Quando l’arroganza la fa da padrone, meriterebbero veramente che si levassero almeno a 30’000 frontalieri il permesso di lavoro in Ticino e poi staremmo a vedere se in Lombardia oltre a dare loro lavoro (quasi impossibile) manterrebbero il livello salariale che questi percepiscono in Ticino. Tutto qua!
Venedo all’insediamento del nuovo parlamento cantonale abbiamo sentito due frasi che stridono con i fatti fin qui verificati. “Vorrei che tutti si sentissero rappresentati da questo plenum” ha tuonato la neo presidente Nadia Ghisolfi e ancora “Dobbiamo dare loro (al popolo) un sostegno concreto”. Anche il discorso del parlamentare più anziano non si è scostato da questi toni di perbenismo dove invita i nuovi parlamentari a perseguire il proprio lavoro con umiltà e nell’ascolto dei cittadini”. Naturalmente oggi litigheranno, i parlamentari, per le poltrone nelle varie commissioni, perché questo è importante. 34 nuovi parlamentari che sono per noi popolo la speranza che almeno per un paio d’anni siano vergini dalla politica e dai condizionamenti a cui saranno sottoposti. In campagna elettorale e nei vari discorsi passati, sempre la solita cantilena che poi ai fatti segue un impoverimento della popolazione, a cui si levano e leveranno sempre maggiori risorse a favore di pochi. Fino ad ora in questi passati 20 anni possiamo solo dire di essere delusi e amareggiati a vedere come il parlamento decida quasi sempre senza tastare il polso della base, della gente che ha difficoltà. Quante volte mi hanno risposto politici che i miei sono discorsi da bar, o meglio offensivamente da “bettola” che loro sentono il polso della gente, quella gente che frequenta i bar VIP dove si parla di risparmio, inteso che invece di tre settimane alle Maldive ne faranno solo 2. Le parole hanno, o meglio dovrebbero, avere un senso, ma l’esperienza insegna che alle parole non è mai seguita la concretezza dei fatti. Tra l’altro chi sono i parlamentari: avvocati, architetti, pensionati d’oro, liberi professionisti e sindacalisti imborghesiti e crediamo veramente che queste categorie lavoreranno per noi “popolino” abituato a reclamare in “Bettola” ma poi come pecoroni lavorare e fare i “salti mortali” per cercare di garantire dignità a se stessi e ai propri cari. Sarebbe ora che una volta per tutte si inizi a contestare concretamente tutto quanto non funziona e mandare a casa chi non è in grado di gestire la cosa pubblica, o lo è, ma univocamente a favore dei vari gruppi economici che sono loro a comandare i ritmi della società.
Ma già in campagna elettorale eravamo delusi dai fiumi di parole volate in ogni dove e facendo un esercizio da scuola elementare, la prova del nove non confermava mai le parole dette. Ci fidiamo? Penso proprio di no!
Speriamo veramente di essere sconfessati…perché i veri problemi non sono la suddivisione delle “cadreghe” o le lotte intestine fra i partiti, ma il lavoro, la sanità, la scuola e la polizia (abbiamo visto i nostri corpi speciali farsi “fregare” da un gruppo di ragazzini delle armi), le banche, la burocrazia statale e tanto altro ancora. Su questi temi si devono chinare e trovare le soluzioni e non solo risparmiare su eventi importanti, penalizzando l’economia che a loro non interessa… vedi decreti al risparmio interpretati come conviene alla classe politica e alla classe economica.
(RB)