Oggi il comitato apartitico formato da PLR.I Liberali, UDC, PPD, PBD e Verdi liberali ha lanciato a Berna la sua campagna contro la cassa unica. Il comitato respinge con forza la pericolosa iniziativa, promossa nell’intento di ingannare le elettrici e gli elettori con vane promesse. La cassa unica, infatti, non solo non riduce i costi, ma ci priva anche della libertà di scelta mettendo in pericolo il nostro eccellente sistema sanitario.
La Svizzera vanta un ottimo sistema sanitario e, puntualmente, è ai vertici nel confronto internazionale. L’accesso a un’assistenza sanitaria di alto livello è garantito a tutti e ovunque in qualsiasi momento. Possiamo scegliere liberamente il medico, l’ospedale, il tipo di cura e l’assicuratore. Allo stesso modo abbiamo la possibilità di partecipare autonomamente alla determinazione dei premi, optando per modelli assicurativi alternativi. Ora tutte queste conquiste vengono messe a repentaglio dalla cassa unica, senza che questa apporti alcun plusvalore evidente.
“No” alle vane promesse
I fautori dell’iniziativa popolare sostengono che la cassa unica abbasserà i costi fino al 10%. Ma è pura invenzione. Infatti, accadrà l’esatto contrario: non si avrà alcun risparmio sui costi amministrativi pari al 5%, perché questi corrispondono, in gran parte, ai salari dei collaboratori degli assicuratori. Inoltre, il solo cambiamento del sistema a favore della cassa unica costerebbe almeno 2 miliardi di franchi. Non solo: se fosse approvata, la cassa unica eliminerebbe l’effetto di contenimento dei costi, perché abolirebbe modelli di libera scelta, premi ridotti per bambini e franchigie opzionali, oltre che tutti i vantaggi derivanti dal controllo dei conti e dalle trattative tariffarie. L’unico risparmio deriverebbe da uno smantellamento delle prestazioni mediche.
“No” all’abolizione della libertà di scelta
La cassa unica elimina la possibilità di cambiare assicurazione in caso di insoddisfazione e trasforma i clienti in postulanti. Mentre la concorrenza induce le assicurazioni a contenere i costi amministrativi e a mantenersi competitive con modelli innovativi, un monopolio statale non è per nulla incentivato a soddisfare le esigenze individuali degli assicurati. Così, la massificazione prende il posto della diversificazione.
“No” all’indebolimento del sistema sanitario
Se guardiamo agli altri paesi, emerge che le assicurazioni malattia statali prima o poi limitano la libera scelta del medico per ragioni di costi, imponendo quindi il processo terapeutico. La conseguenza diretta è un sensibile peggioramento del sistema sanitario. Ciò che resta è solo l’alternativa francese, in cui lo stato colma le lacune con l’indebitamento. In circa dodici anni, il debito in Francia ha raggiunto i 120 miliardi di franchi.
Per il comitato apartitico, l’idea di questo radicale rifiuto del nostro attuale, comprovato e accettato sistema non è neppure da discutere. Dunque, la proposta della cassa unica è per noi respinta.