RIFLESSIONE A VIVA VOCE:
Impressionante l’imbarazzo di ieri sera nell’intervista al “quotidiano RSI” del Presidente del Governo Manuele Bertoli. Presi in contropiede dall’Italia e pronti a vendere ai pesci cani privati il bacino Svizzero? Da buon socialista si è forse accorto dell’imbroglio che si sta preparando? A farne le spese il servizio pubblico verso il Gambarogno e i salari degli impiegati della Navigazione. È sicuro che gli stessi saranno riassunti a condizioni socio economiche peggiorate, per lo meno antisociali. Fotocopia Idem a quanto è successo poco tempo addietro sul Lago di Lugano, quando i privati (un privato?) hanno defenestrato la Direzione e preso la Presidenza della Navigazione del Ceresio. E son gli stessi personaggi che stanno dietro a tutto questo inghippo (imbroglio?!) sul Verbano. Soluzione: ritornare al 1955 e incaricare la FART ad occuparsi anche della Navigazione. Il contratto collettivo del personale della Navigazione è già oggi FART. Locarnesi agiamo e riappropriamoci di quel che si è mal ceduto nel 1955. Non lasciamoci infinocchiare dai novelli pesci cani (sembra di specie sottocenerina) che stanno inguaiando il Governo e magari anche la Confederazione.
Servizio pubblico nel Gambarogno a rischio: infatti è un servizio pubblico fondamentale. 1 o 100 persone che ne fanno uso non fa stato. Servizio pubblico garantito rimanga. Per questo servizio la Svizzera (Ticino) è l’unico piccolo contributo “arcobaleno” (ca 1.2%?) che paga. Per il resto, da sempre, noi non abbiamo mai pagato un franco. Il principio: Lago Maggiore con i soldi di Roma-Italia, Lago Ceresio responsabilità Svizzera. Ora i privati vogliono tenersi la pappa e mettere al macero il resto non redditizio! È questo che si vuole? Bicchiere più mezzo vuoto o vuoto del tutto. Pieno mai, nevvero?