MOZIONE – Chiarire l’interpretazione e l’applicazione degli articoli 5 e 11 della convenzione italo-svizzera contro le doppie imposizioni del 1976
RICHIESTA: Il Consiglio federale è incaricato di adoperarsi con le associazioni di categoria di riferimento e con le autorità italiane, sulla base dell’articolo 26 della convenzione contro le doppie imposizioni del 1976 tra Italia e Svizzera, per chiarire congiuntamente i dubbi inerenti all’interpretazione e all’applicazione degli articoli 5 e 11 della citata Convenzione.
MOTIVAZIONE: L’Agenzia delle Entrate italiana e la Guardia di finanza hanno inviato recentemente a numerosi istituti di credito svizzero due questionari, attraverso i quali chiedono una serie di informazioni inerenti tutti i redditi di capitale prodotti in Italia, le modalità di gestione della clientela, i dati anagrafici dei consulenti bancari operativi in Italia, le società controllate operative in Italia, i bilanci d’esercizio dal 2013 al 2017, e altro. Lo scopo dell’offensiva italiana è quello di assoggettare su suolo italiano tutti i redditi ottenuti dagli istituti di credito svizzero con queste attività, attraverso una ritenuta d’imposta convenzionale in Italia del 12,5 per cento stabilita nella convenzione contro le doppie imposizioni del 1976 tra Italia e Svizzera. Questa interpretazione del fisco italiano sta mettendo in difficoltà gli istituti di credito svizzero e si scontra con la giurisprudenza della Corte di cassazione che ha ritenuto che le società estere senza stabile organizzazione in Italia potessero essere escluse da imposizione in Italia (riferimento: 7184/1983, 9197/2011). Alla luce di questa situazione un intervento della Confederazione è fondamentale per chiarire congiuntamente, e in collaborazione con le associazioni di categoria di riferimento, i dubbi inerenti all’interpretazione e all’applicazione degli articoli 5 e 11 della citata Convenzione.
Marco Romano
Consigliere nazionale PPD/TI
Municipale della Città di Mendrisio