Mozione al Consiglio federale – facilitare il rinnovo dei contratti normali di lavoro, meno burocrazia e tutela dei lavoratori
trasmetto di seguito il testo di una mozione inoltrata al Consiglio federale questa mattina con i colleghi della Deputazione ticinese alle Camere (uno per Partito rappresentato a Berna) in merito alle basi legali per il rinnovo dei contratti normali di lavoro (CNL). Il Ticino ha numerosi settori coperti da un contratto normale di lavoro, misura importante per evitare dumping, ma l’odierna procedura di rinnovo/conferma della regolamentazione è eccessivamente burocratica e macchinosa. Con la mozione si chiede all’Autorità federale di semplificare l’iter per favorire i Cantoni che fanno largo uso dei CNL.
Ottimizzazione delle misure collaterali alla libera circolazione: introduzione di una procedura agevolata per il rinnovo dei contratti normali di lavoro (CNL)
Richiesta: Il Consiglio federale è incaricato di sottoporre al Parlamento una proposta di modifica del Codice delle obbligazioni (CO) volta ad agevolare la proroga di un contratto normale di lavoro (CNL).
Motivazione: In ambito di diritto del lavoro un numero esiguo di Cantoni – Ginevra, Giura, Ticino e Vallese – hanno emanato contratti normali di lavoro (CNL). Alla loro scadenza, tali contratti devono poter essere rinnovati a fronte di solidi indizi che i salari, senza CNL, evolverebbero nuovamente al ribasso. Rifare un’inchiesta completa alla scadenza, come oggi la legge prevede, risulta amministrativamente oneroso: un’agevolazione della proroga di tali contratti, a condizioni da definire, ridurrebbe la burocrazia non solo per i Cantoni, ma anche per i datori di lavoro e gli impiegati. In effetti, tutti i Cantoni che hanno adottato dei CNL hanno sostenuto una misura in tal senso in occasione della procedura di consultazione concernente la Legge federale sull’ottimizzazione delle misure collaterali alla libera circolazione delle persone, conclusasi il 19 dicembre 2014. La proposta per agevolare la proroga dei CNL in scadenza non costituisce un potenziamento delle misure d’accompagnamento alla libera circolazione già in atto, bensì un’ottimizzazione delle stesse e una facilitazione amministrativa. Tale misura permetterebbe di continuare a utilizzare uno strumento già in vigore nel caso permanga una situazione grave e ripetuta di abusi salariali. Ciò consentirebbe, al contempo, di diminuire l’onere amministrativo dettato da nuove inchieste per decretare il rinnovo di un CNL, snellendo la procedura e liberando importanti risorse utili per ispezioni e verifiche di eventuali irregolarità in altri settori. I Cantoni in cui non è stato necessario ricorrere alla fissazione di salari minimi vincolanti tramite CNL non saranno toccati da questa misura.