Che l’illuminazione LED sia impegnativa è quasi unanime. La risposta data dal Consiglio di Stato in data 26 aprile 2017 all’interrogazione Cleto Ferrari del 21 marzo 2016, “Luce LED Sicura?” (allegate) mostra che anche a livello federale e di etichettatura di queste lampade la cosa è presa sul serio.
Ora a quasi due anni di distanza da questi atti parlamentari questa forma di illuminazione sta prendendo piede e più persone segnalano disagio e anche dagli ambienti che si oppongono agli eccessi di illuminazione notturna si fa notare molta prudenza nei confronti di questo tipo di illuminazione in particolare per gli effetti anche sul mondo animale. LED che se da un lato permette un risparmio di elettricità, dall’altro lato usa luce fredda a cui non siamo stati sottoposti nella nostra selezione naturale. Insomma qualcosa di nuovo.
Nuovo è anche il fatto che ora assieme alla fattura del consumo energetico i cittadini ricevono anche la tassa legata all’illuminazione pubblica.
Sommando tutti questi aspetti: avanzare di questo tipo di illuminazione; disagi a chi è nelle vicinanze di questo tipo di illuminazione e al mondo naturale; altra tassa pagata dai cittadini; Si ritiene che sia giunto il momento, esistano i presupposti e le premesse per procedere ad una chiara regolamentazione nell’uso di questo tipo di illuminazione pubblica.
Dal lato pianificatorio abbiamo un precedente legato all’impianto delle antenne di telefonia mobile che hanno portato ad una regolamentazione pianificatoria dell’impianto delle antenne. Regolamentazione che dobbiamo ammettere che se da un lato ha il pregio di definire zone non troppo vicine a situazioni sensibili (abitati, scuole,..) dall’altro obbliga i concessionari ad usare segnali molto più forti che poi arrivano sui cellulari dei cittadini e potrebbero avere effetti sulla salute.
Una regolamentazione cantonale dell’uso minimo che va fatto a livello dell’utilizzo dell’illuminazione LED si ritiene che dovrebbe portare solo pregi ai cittadini e al mondo animale. Chiaramente si demanderebbero competenze ai Comuni con la possibilità di essere ancora maggiormente restrittivi nell’uso pubblico di questo tipo di illuminazione.
Chiediamo pertanto al lodevole Consiglio di Stato di regolamentare su tutto il cantone almeno i seguenti aspetti legati all’illuminazione LED distinguendo anche tipologie di strade, abitati e di ambienti naturali, coinvolgendo e assegnando competenze e termini di attuazione anche ai Comuni:
Altezza massima dei pali (più bassi sono meno lontana va la luce e meno disturbi ricevono i cittadini che abitano nelle vicinanze e il mondo animale);
Distanza minima tra i pali (più lontani sono meno costano anche a livello di investimento);
Metri quadri massimo che possono essere illuminati da un solo palo (la pericolosità di questa illuminazione dovrebbe indurci a ridurre al minimo i metri quadri da illuminare);
Fascia oraria in cui la luce si spegne e va regolata da sensori con timer (questo modo di utilizzo oltre ad avere vantaggi per chi la subisce, permette anche notevoli risparmi al cittadino e inizia già a prendere piede in alcuni Comuni ma non sulle strade cantonali.)
Cleto Ferrari Indipendente/UDC