Lodevole Consiglio di Stato, una probabile fuga di notizie crea in questi giorni discussione nel paese a riguardo della preannunciata probabile Vostra decisione di abbandonare, “accantonare?” il progetto per un museo del territorio. Di questa realizzazione se ne discute oramai da oltre cinquant’anni – decisione cantonale di realizzare una simile struttura nel locarnese – e sull’onda di quell’annosa decisione nel 2005 è poi stato istituito un Gruppo di lavoro. Tutte queste lungaggini e tatticismi politici denotano la poca voglia e determinazione per trovare una soluzione propositiva e realizzativa alla problematica. Tra le varie iniziative per trovare una soluzione vi è stata la proposta del Comune di Cevio d’insediare l’infrastruttura nel Centro della Vallemaggia – zona deputata per il suo territorio ancora assai integro e significativo – e da alcuni anni quella del locarnese con la proposta dell’ex Caserma di Losone. La problematica prende ora vigore e attualità con la necessità di trovare altra ubicazione al Museo di Storia naturale in Lugano.
La dotazione di Musei etno-storici-naturali-culturali in Ticino si può definire da buona ad abbondante. La loro diffusione nel territorio capillare e ben orientata a rappresentare ogni aspetto del passato remoto e recente del nostro Cantone e della Svizzera italiana. Lo sforzo di metterli in rete forse va affinata e orientata in miglior modo, ma qui è facile dire più che fare.
Il termine di Museo è associato a una raccolta pubblica o privata di oggetti relativi a uno o più settori della cultura (tra cui in particolare, per tradizione, l’arte) della scienza e della tecnica. Lo stesso è definito dallo statuto dell’International Council of Museum quale istituzione permanente senza scopo di lucro al servizio della società e del suo sviluppo (ref. Museo – Wikipedia).
Di per se parlare di “Museo” si tende a intendere qualcosa di “morto”, statico, di un passato magari anche da dimenticare! Nel caso del cosiddetto “Museo del territorio” lo stesso dovrebbe essere orientato più sulla valorizzazione attiva del territorio cantonale e in particolare di quello naturale e antropico, che sono la vera ricchezza e il futuro del nostro Cantone. Quindi in questo caso, mi chiedo se si vuole continuare ad utilizzare la desueta – a mio modo di vedere – parola “museo” e se non sia più consono ai tempi nel passare a quella di Ecomuseo del Territorio.
Ecomuseo indica un territorio caratterizzato da ambienti di vita tradizionali, patrimonio naturalistico e storico–artistico particolarmente rilevante e degno di tutela, restauro e valorizzazione. Un ecomuseo, diversamente da un normale Museo, non è circondato da mura o limitato in altro modo, ma si propone come opportunità di scoprire e promuovere una zona di particolare interesse (rif. Ecomuseo Wikipedia).
In generale condivido l’impostazione generale dell’interrogazione presentata ieri sera dal Collega Marco Passalia e cofirmatari. In sostanza è giusto chiedere di non interrompere l’iter in atto per una nuova visione attiva della conoscenza e promozione del nostro importante Territorio.
A completazione della citata interrogazione mi permetto chiedere:
• se questo Consiglio ritiene opportuno valorizzare e promuovere attivamente il territorio maturale e antropico del cantone per mezzo di nuove iniziative quali gli eco musei;
• se l’idea è condivisa con quali iniziative e mezzi intende attuare un simile progetto e con che tempi realizzarlo;
• quale futuro intende dare al Museo di storia naturale di Lugano e se la sede dell’ex Caserma di Losone non sia una destinazione pratica e attuabile in tempi contenuti;
• non ritiene questo Consiglio di abbinare lo sviluppo del progetto “Museo del territorio” – o meglio Ecomuseo del territorio – agli attuali Musei di Blenio, Leventina e Valmaggia, consolidando la loro già propositiva attività e diversificando le iniziative nel territorio con la valorizzazione e rilancio attivo dello stesso.
• Non ritiene il Consiglio di Stato che queste iniziative siano anche da valutare nel novero delle proposte affiancartici della politica di rilancio cantonale nel post AlpTransit?
In fede
Germano Mattei, deputato di MontagnaViva