Settimana scorsa alcuni “esperti” hanno presentato una variante per il risanamento della galleria autostradale al San Gottardo che, a loro dire, sarebbe meglio della soluzione prevista dal Consiglio federale. Dal riscontro mediatico che tale annuncio ha avuto non sembra che ci si sia resi conto di alcuni aspetti di questa bufala di fine estate.
Primo, questa nuova variante prevede la realizzazione di 6 stazioni di trasbordo. Ne aggiunge quindi due al piano B previsto nel caso in cui il tunnel di risanamento proposto dal Consiglio federale non venisse accettato in votazione popolare. In effetti, in caso di rifiuto del tunnel di risanamento, si procederebbe alla realizzazione di una cosiddetta autostrada viaggiante. In base a tale sistema tutto il traffico merci e passeggeri dovrebbe essere caricato sul treno durante i tre anni del risanamento della galleria esistente. Oltre a non disporre della capacità necessaria per assorbire le richieste di trasporto, l’autostrada viaggiante, nella versione immaginata in caso di rifiuto del tunnel risanamento, necessiterebbe di enormi stazioni di trasbordo con superfici complessive di ca 150’000 metri quadrati (pari a 22 campi da calcio). Alla fine del risanamento queste strutture verrebbero smantellate senza lasciare alcun valore aggiunto. Soldi davvero sprecati quindi. Ogni 30/40 anni l’esercizio verrebbe ripetuto, in occasione dei futuri e inevitabili risanamenti. Nella variante indicata la scorsa settimana, oltre alle località di Airolo, Biasca, Göschenen e Rynächt, verrebbero realizzate delle enormi stazioni di carico anche a Chiasso e a Basilea. Ma vi immaginate una stazione a Chiasso per caricare centinaia di migliaia di camion sui treni? Vogliamo che il Mendrisiotto, già penalizzato dal traffico pendolare, diventi il parcheggio dei camion europei? Ma come si può prendere sul serio una simile proposta?
In secondo luogo, realizzando ben 6 stazioni di carico la variante “autostrada viaggiante” verrebbe a costare molto di più della galleria di risanamento sulla quale andremo a votare nel mese di febbraio. Anche dal profilo finanziario non avrebbe pertanto alcun senso.
Infine, a prescindere dai costi, l’unica soluzione davvero ragionevole che permette di risolvere la questione in modo definitivo è quella del tunnel di risanamento senza aumento di capacità. Solo in questo modo non passeremo il problema alle future generazioni. Se propendessimo a favore di una struttura di carico provvisoria e dispendiosa, le prossime generazioni dovranno continuare a sborsare inutilmente altro denaro. E il Mendrisiotto, ogni 30 anni diventerebbe un enorme piazzale destinato al carico dei veicoli a motore in provenienza dalla vicina Europa.
Andrea Croci,
candidato al consiglio nazionale, Generazione Giovani