Quattro partite vinte sembravano sufficienti per dire ai più che la crisi era passata. Dopo la pausa della Nazionale, il Lugano in trasferta a Bienne per essere sbeffeggiato a suon di gol da un non certo irresistibile Bienne, che comunque con questi tre punti ritorna a volare in classifica, mentre i bianconeri flirtano sempre più con la linea che separa il paradiso dall’inferno. Klasen e compagni non sono entrati con il mordente giusto, e non si venga ancora con le solite scuse che dopo una settimana devono rientrare in ritmo (tanto per dire l’anno del Blocco della NHL, i campioni americani venuti in Svizzera dopo 5 minuti andavano già a segno). Anche gli avversari sono nelle medesime condizioni. Sette superiorità numeriche non sfruttate la dicono lunga sulla mancanza di mordente dei luganesi che devono scuotersi veramente perché vedere simili spettacoli, e ci mettiamo nei panni dei tifosi, è assolutamente indegno ed indecoroso e fa certamente scappare la voglia di assistere alle partite. Dopo aver subito senza colpa quattro reti è stato sostituito Elvis con Manzato, il quale ha mostrato buoni numeri, necessari per una squadra debole in difesa e non solo come lo è il Lugano di questi tempi.
Intanto il Friborgo vince e rigetta l’Ambri all’ultimo posto della classifica.