LOCARNESE, VOGLIAMO IL SUO SVILUPPO O RESTIAMO IN SEMPITERNO A TRAINO? NAVIGAZIONE SUL BACINO SCIZZERO DEL VERBANO ALLE FART, ASSOLUTAMENTE ALLE FART!
Mercoledì sera a Locarno si è svolta l’assemblea annuale dell’Ente regionale di sviluppo. Nota di biasimo per la trentina di assenti su 60 Delegati (il 50%!). È così che si pongono le basi per il rilancio del Locarnese, le sue Valli, il Gambarogno e il Distretto di Valle Maggia (25% del territorio cantonale)? Riflettiamoci, così non va!
Complimenti al Sindaco del Gambarogno per l’ampia orientazione sulla problematica della navigazione sul bacino Svizzero del Verbano. Il tema ha occupato gran parte della serata. Presentato il passato, le trattative in corso e i progetti attuali con le prospettive future di un settore in una fase delicata e molto ingarbugliata. In fine ci si accorge che tutti sono stati presi in contropiede dalla Società Navigazione Lago Maggiore con sede a Arona, che ha licenziato senza preavviso tutto il personale Svizzero: 34 persone ora in sciopero da domenica scorsa! Purtroppo non una parola di solidarietà al personale licenziato!
Si sta disegnando la soluzione del sopravvento della Ditta privata che gestisce la Navigazione sul Ceresio. Ho scritto recentemente in merito e espresso tutto lo scetticismo sul tema e su questa probabile scelta. Ho poi riportato a voce in sala le mie argomentazioni, ma evidentemente la mia opinione conta come il due di coppe! A conti fatti si viene a sapere che si devono investire oltre 12.5 mio per costruire dei nuovi battelli (fornibili in tre/quattro anni), per continuare il servizio si devono affittare transitoriamente i battelli dell’ Impresa NLM italiana (immagino le risate oltre confine per avere finalmente un po’ di soldi dalla Svizzera, che sin ora in decenni e decenni non ha messo un franco per questo servizio, eccettuato un piccolo contributo “arcobaleno” per il servizio pubblico verso il Gambarogno, un’inezia!).
Ripeto che torno a chiedermi se la soluzione regionale locarnese con la FART non sia la soluzione migliore e di assoluto interesse regionale. Già oggi sembra che il personale è a statuto FART per i salari, il loro pagamento, la Cassa pensione (sembra che la Cassa pensione sia valida anche per la parte italiana). Mi si è detto che non si può adottare questa soluzione? Perché: avere in Regione un’organizzazione che già oggi si occupa del trasporto su strada, su rotaia verso Domodossola, le funivie e ora potrebbe gestire con comodità anche la navigazione sul Lago. È un’occasione storica, abbandonata nel 1955 e ora da riprendersi per un servizio pubblico, turistico e altro regionale, completamene al servizio della regione tutta. Ma perché i Comuni, la OTR, la ERS, il Cantone non dicono nulla in merito, non agiscono con un progetto propositivo di assoluto interesse e ricaduta regionale. Affidarsi alla Ditta del Ceresio è una soluzione di comodo che si tramuterà in una non soluzione. Ma cosa ci sta dietro? Interessi particolari? Ignavia? Mancanza di determinazione e progettualità? Nessuna fantasia? Mancanza di visioni? Nel locarnese dalle occasioni mancate si può solo dormire sui problemi e mai costruire qualcosa di veramente d’interesse e di ricaduta locale. Ho visto un Sindaco Ponti – a Lui va la riconoscenza per il grande impegno e dedizione nel cercare di trovare soluzioni vivibili e veloci al difficile e complesso quesito – molto preoccupato e teso. Ma dove era ieri sera il Presidente FART, assente? Ma perché il Consigliere Vitta se ne è andato senza dire una parola sul tema? Ci si sente un po’ presi per i fondelli, presenti per fare accademia!! Forse è per questo che vi erano tanti, troppi, assenti: non ci crede più nessuno a queste istituzioni senza spina dorsale. Seppur scettico debbo affermare che così non deve essere. Reagire per creare qualcosa di nuovo per un futuro possibile; nascondere la testa sotto alla sabbia come gli struzzi non serve a nessuno! Per questo ho chiesto al Governo a mezzo interpellanza di chiedere e ottenere un anno di tregua, magari garantendo alla NLM un contributo di solidarietà transitorio e per sanare una situazione altrimenti senza ritorno. E tutto questo a due giorni dall’inizio delle vacanze estive.
Per il resto dell’Assemblea trattande di ordinaria amministrazione. Osservazione a parte: un qualche microfono in sala non sarebbe stato sprecato. Di tanti interventi non si percepiva veramente poco o nulla!
Ho proposto di coinvolgere i Patriziati nell’ERS, oggi in nessun modo rappresentati (lo erano nella vecchia RLVM) e di organizzare l’Assemblea a turno nelle diverse sub regioni.
Un tema non in agenda e che nessuno ha sollevato: la problematica idroelettrica in sfacelo: cancellazione posti di lavoro e ricadute negative nelle Valli, centri competenza e apprendistato da creare nella regione – magari in sinergia con importanti Ditte dell Regione -, prospettiva di riduzione degli indotti dei canoni d’acqua, ecc..
Auguri Ente regionale di sviluppo dal primo segretario animatore della RLVM.
Arch. Germano Mattei
Deputato al Gran Consiglio del Movimento di MontagnaViva.