Mi inserisco nel discorso, lanciato dall’avvocato Piero Colombo e alla risposta del Sindaco Marco Borradori sui nuclei del comune di Lugano.
Anche a Brè il tema è di stretta attualità. È in corso la revisione del Piano Regolatore di Brè-Aldesago, fortemente voluta dalla nostra associazione e votata all’unanimità dal Consiglio Comunale.
La città ha presentato quattro scenari di futuro PR. Scenari puramente quantitativi, senza entrare nel merito delle peculiarità paesistiche e storico-culturali del villaggio. Abbiamo già scritto al Municipio le nostre forti perplessità in merito: questo modo di procedere non tiene conto dei valori qualitativi di un nucleo che richiedono altrettanta considerazione rispetto a quelli quantitativi.
L’attuale PR non protegge in modo adeguato i nuclei a tal punto che non considera vincolante l’inventario ISOS, che invece nei futuri Piani Regolatori si dovrà obbligatoriamente osservare. Nell’estenuante attesa degli aggiornamenti dei PR della città, l’Autorità nella concessione di licenze di costruzione è reticente oppure addirittura si astiene dall’esercitare appieno la sua competenza di apprezzamento, ossessionata dal timore di invadere il campo degli interessi privati; per contro è pronta ad offrire varianti di PR che favoriscono gli appetiti immobiliari.
A più riprese le sentenze del Tribunale Federale hanno sottolineato che le scelte di intervento nei nuclei devono essere ancorate a criteri razionali valutando gli edifici degni di conservazione integrale, gli elementi caratterizzanti e di pregio degni di tutela, gli spazi pubblici e comuni da tutelare; e ciò anche in riferimento a singoli oggetti come ad esempio i beni culturali locali di cui dovranno ulteriormente esserne messe in luce peculiarità e caratteristiche. Invece succede che domande di costruzione vengono concesse senza considerare questi parametri di protezione e in assenza di criteri razionali.
Nell’ambito della revisione del PR avevamo chiesto una zona di pianificazione per proteggere il villaggio, cosa che finora la città non ha messo in atto. “Un’Autorità al passo coi tempi deve stabilire il rapporto tra la densità abitativa e il consumo di territorio, deve usare la “persuasione collettiva” per adottare un progetto di quartiere (nuclei) avente caratteristiche sostenibili e identitarie” (G. Spalla la città sostenibile del Mediterraneo).
“La tutela del nucleo antico deve essere accompagnata dalla necessità di attribuirgli un ruolo preciso nel contesto della città moderna, entro un quadro di pianificazione generale dell’organismo urbano.”(rivista STAN INP nr.333 pag.21).
Le belle parole del Sindaco “vigileremo affinché i nuclei mantengano la bellezza, la storicità e le peculiarità che ognuno di noi apprezza” devono trovare dunque maggiore concretezza per dimostrare la qualità della gestione del consumo del territorio cittadino.
Le richieste, formulate già nel 2013 dalle associazioni dei “cittadini per il territorio” dei vari nuclei, per la creazione di ufficio specifico che si occupi della tutela e valorizzazione dei nuclei, rimangono attuali e attendono di essere discusse.
Mattias Schmidt
Coordinatore di Uniti per Brè