Di Alessandro Lucchini, Partito Comunista
La metafora perfetta che sceglierei per raccontarvi chi siamo è l’immagine di una squadra. E come una squadra ci siamo mossi nel corso degli anni: uniti, senza personalismi, fianco a fianco per raggiungere i nostri obiettivi. Di anni ne sono già passati più di 10 da quando ho iniziato a militare nel Partito Comunista. In molti, come me, si avvicinano a questo Partito da giovani, durante il periodo del liceo o dell’apprendistato. E ci rimangono, convinti della bontà del nostro progetto politico alternativo: serio, innovativo, realizzabile. Perché è un partito inclusivo, che prima ascolta e poi agisce. Perché parla al cuore e alla testa: un Partito che ancora fa analisi, fa controinformazione, fa solidarietà internazionale e cooperazione, e offre una formazione politica a tutte e tutti.
Ci piace dire che ci concepiamo come un partito “di governo, anche se non al governo”: lavoriamo ogni giorno per essere capaci di dare risposte concrete ai bisogni della popolazione, anche se ancora non sediamo tra i banchi del governo. La concretezza ci guida, e nella logica un po’ semplicistica che polarizza il voto degli elettori e delle elettrici in utile e inutile, siamo sempre stati a disposizione per sporcarci le mani, unire più che dividere, cercare di migliorare ogni giorno, incessantemente, questo Cantone.
Vogliamo essere un’alternativa all’attuale gestione governativa fallimentare, concreta e non urlata. Non ci piace sbraitare: non urliamo riempiendo le pagine dei giornali, portiamo avanti le nostre idee, elaborate collettivamente, senza tregua e con amore.
In questo modo, nel tempo, il PC è diventato una comunità che ha saputo abbracciare sempre più persone. Si è rinnovato, sia nel modo di fare politica sia a livello generazionale. Ma non è un partito “giovanilista”: molti membri storici sono tornati attivi e trasmettono ogni giorno ai più giovani le esperienze del passato. Siamo consapevoli che essere giovani e basta non è sufficiente. Non è nostra intenzione “usare” i giovani per un ritorno elettorale: non li presentiamo tra le nostre fila tanto per dire che abbiamo dei giovani. Noi siamo giovani (le nostre liste 9 hanno una media d’età di meno di 30 anni), formiamo tutto l’anno giovani pronti per ricoprire ruoli sia istituzionali sia nella società civile. In 10 anni siamo cresciuti: le comuniste e i comunisti fanno sempre più parte del dibattito politico ticinese, e le nostre proposte si tramutano sempre più in vittorie politiche. Le conquiste dei nostri rappresentanti nei Consigli Comunali sono sotto gli occhi di tutti: il raddoppio del congedo paternità a Bellinzona è solo un esempio che sta facendo tendenza in altri comuni.
Purtroppo però l’attuale frammentazione della sinistra, contro la quale ci siamo battuti fino a qualche mese fa, rischia di pesare. Il seggio in Parlamento è in pericolo, ed è un importante strumento che abbiamo a disposizione per essere alternativa utile. Anche se con un solo deputato, infatti, abbiamo presentato 70 atti parlamentari: proposte concrete per migliorare le condizioni di vita della popolazione ticinese, come quella per l’estensione degli aventi diritto alle borse di studio. Ci rivolgiamo dunque a tutta la popolazione, non solo a chi si definisce di sinistra. Un voto al PC è un voto utile; ogni voto alla lista 9 sarà un voto per garantire l’impresa di mantenere una voce d’opposizione costruttiva e non distruttiva, che garantisce un lavoro duro e impegnato. Come quello che portiamo avanti nelle associazioni, nel movimento studentesco e sindacale.
Ogni sostegno conta, per avanzare insieme. Proprio come una squadra.