Desidero attirare la vostra attenzione, e tramite voi quella dei vostri lettori, su un trittico di articoli pubblicati nell’ultima settimana sul sito del movimento politico del Guastafeste ( www.ilguastafeste.ch) e nei quali si sostiene che l’Islam ha dichiarato guerra all’Europa e che dunque l’unica risposta possibile è quella di mettere al bando l’Islam in Europa, giacché sarebbe follia voler dialogare con chi vuole conquistare il nostro Continente per poi sostituire la democrazia con la sharia.
Il primo articolo intitolato “Il vero nemico da combattere è l’Islam, senza criminalizzare i musulmani” , pubblicato il 30 ottobre, è dedicato a un video che riporta un commento dell’ex-musulmano Magdi Cristiano Allam ( autore fra l’altro del libro “Islam, siamo in guerra”, edito nel 2016) dopo la strage di Manchester dello scorso mese di maggio.
Il secondo articolo, intitolato “Dalla Francia Pierre Cassen lancia l’allarme : bisogna proibire l’Islam in Europa”, pubblicato il 2 novembre, è dedicato a un video che riporta un recente discorso fatto da Pierre Cassen, fondatore del sito web francese “Riposte Laique” (dichiaratamente islamofobo) che venne fondato nel settembre di dieci anni fa da un gruppo di cittadini dell’estrema sinistra ( a dimostrazione del fatto che l’islamofobia, contrariamente a quanto pensano molti giornalisti “politicamente corretti” , non è una prerogativa della destra cosiddetta populista ma è una semplice reazione di buon senso da parte di chi per anni si è dato la pena di capire cosa è l’Islam e quali sono le sue strategie e le sue mire).
Il terzo articolo, intitolato “L’Islam ci ha dichiarato guerra : ecco perché son diventato islamofobo”, pubblicato il 5 novembre, è un articolo del sottoscritto pubblicato ieri dal settimanale IL CAFFÈ , che, partendo dalla petizione del Guastafeste (censurata dalla stampa nazionale) che chiede all’Assemblea federale di proibire i movimenti islamisti in Svizzera, da cinque edizioni ha avviato un dibattito sull’Islam dedicandovi una pagina per ogni edizione (pur non condividendo la linea “politicamente corretta” del giornale in materia di Islam, gli dedico un applauso per questo suo sforzo di approfondimento e per aver dato spazio anche a una voce critica, sperando che non sia l’ultima…).
Preciso che essere islamofobi non significa essere razzisti, come molti lasciano intendere per delegittimare chi critica l’Islam, bensì semplicemente nutrire una sana e giustificata diffidenza e paura verso un’ideologia totalitaria e violenta mascherata da religione per meglio fanatizzare i propri adepti.
Cordiali saluti. Giorgio Ghiringhelli